Investito a 22 anni, Donato in clinica grazie ai social: «La Regione non vuole più pagare». Raccolti 33mila euro, ma non bastano

Donato in clinica grazie ai social: «La Regione non vuole più pagare». Raccolti 33mila euro, ma non bastano
Donato in clinica grazie ai social: «La Regione non vuole più pagare». Raccolti 33mila euro, ma non bastano
di Domenico Zurlo
Lunedì 16 Luglio 2018, 12:56 - Ultimo agg. 17 Luglio, 20:23
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Due anni e mezzo fa, il 30 gennaio 2016, venne travolto da un’auto mentre, in scooter, stava svolgendo il suo lavoro: Donato Lambiasi era un rider, uno dei tanti ragazzi che studiano all’università e cercano di arrotondare consegnando pizze a domicilio. Quella sera un’auto lo investì e Donato, 22 anni all’epoca, riportò danni gravi: dopo l’impatto il giovane volò lontano e fu scaraventato a terra.

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Ossa rotte in tutto il corpo, danni cerebrali gravissimi, per i medici Donato sarebbe rimasto in stato vegetativo per tutta la vita: sempre se fosse sopravvissuto. E invece dopo due anni e mezzo, al suo terzo compleanno in ospedale - come racconta il Corriere della Sera - Donato non solo non è in stato vegetativo, ma può muovere un braccio e una gamba, riesce a comunicare, anche se non può parlare, e mangia tranquillamente senza aver bisogno di una flebo.

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Donato ha cambiato tre cliniche: la prima a Imola, poi a Sant’Angelo dei Lombardi, vicino Avellino, infine in Austria, a Hochzirl, poco lontano da Innsbruck, dove si trova tuttora. Sua mamma per stargli vicino si è licenziata, ma mantenere le cure costa tantissimo: il solo affitto della stanza costa alla signora 1.500 euro al mese, mentre le cure in clinica costano mille euro al giorno. Spesa, quest’ultima, coperta dalla Regione Campania per soli tre mesi, scaduti ieri: da oggi le costosissime cure saranno dunque a carico della famiglia.

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L’aiuto, per fortuna, è arrivato dai social: dopo aver aperto una pagina Facebook che si chiama Aiutiamo Donato, in tanti hanno dato il loro contributo per stare vicini alla famiglia del giovane. «La solidarietà che riceviamo è commovente», le parole della mamma: sono 33mila euro i soldi arrivati finora, una cifra enorme, ma che può bastare per appena un mese. Eppure, per fare ancora progressi, il 25enne avrebbe bisogno di un ricovero ancora più lungo, ma tre mesi fa il medico che lo visitò per conto della Regione la pensava diversamente: «Disse di ritenere questa degenza inutile e mi avvertì di non tornare più da lui - ha raccontato la mamma - ma intanto mio figlio fa progressi e io ho il dovere di andare avanti».
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