Salerno, colpi di pistola nella notte: paura al rione Petrosino, nel mirino Bianco jr

In due in scooter con i caschi integrali esplodono almeno quattro proiettili

Rione Petrosino
Rione Petrosino
di Angela Trocini
Domenica 31 Marzo 2024, 05:30 - Ultimo agg. 10:50
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Spari nella notte nel rione Petrosino. Alcuni colpi di pistola sono stati avvertiti in via Michele Pironti nella notte tra venerdì e sabato: almeno quattro proiettili hanno colpito la serranda di una finestra situata al piano rialzato nei pressi della casa in cui vivono i familiari di un noto pregiudicato. A sparare sarebbero stati due individui che erano a bordo di uno scooter Honda e con il volto coperto da casco integrale: a denunciare i fatti le persone che erano in casa e che hanno raccontato agli investigatori di aver visto fuggire lo scooter con i due. Sul posto oltre gli agenti della Squadra mobile di Salerno a cui sono state affidate le indagini coordinate dalla locale Procura, anche il personale della polizia Scientifica per i rilievi del caso.

Al momento non vi sarebbero altre testimonianze oltre a quelle dei familiari del presunto obiettivo dell’azione di fuoco (sembrerebbe Roberto Bianco junior sebbene non sia stata colpita direttamente casa sua), ma le indagini continuano a ritmo serrato alla ricerca di dettagli utili al prosieguo delle investigazioni e sarà molto utile la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona o nelle immediate vicinanze per scorgere particolari che possano portare all’individuazione dei responsabili dell’azione di fuoco. E non è la prima volta che contro il giovane malavitoso salernitano si mettono a segno azioni simili: anche a gennaio dello scorso anno furono rinvenuti un paio di bossoli e delle scheggiature sui muri perimetrali della casa di Roberto Bianco junior e alcuni mesi fa fu l'abitazione del fratello (che a quanto pare non ha precedenti e conti in sospeso con la giustizia) ad essere colpita da alcuni proiettili.

Così, ancora una volta, una particolare zona della città è stata presa di mira da chi magari sta tentando di accaparrarsi la leadership per il controllo delle attività illecite, in particolare lo spaccio di droga, fenomeno molto fiorente e lucroso a Salerno e nelle zone limitrofe.

C’è da dire che Roberto Bianco junior è in carcere da dicembre 2022 quando fu trovato armato - dopo un inseguimento tra il reticolo di strade del rione Petrosino - in compagnia di un 16enne subito dopo aver esploso alcuni colpi di pistola contro le vetrine di un locale di piazza Malta: per questi fatti il 28enne è stato condannato in primo grado ed è pendente il processo d’appello in attesa di perizia psichiatrica mentre per un altro procedimento (una serie di episodi delittuosi messi a segno tra giugno e dicembre 2022) è stato assolto in quanto dichiarato non imputabile perché incapace di intendere e di volere. Per Bianco, quindi, ci sarà il ricovero in una Rems fuori regione sebbene al momento non è stato ancora trasferito proprio per la misura cautelare (quella relativa agli spari contro le vetrine del Mulino Urbano) il cui processo è pendente davanti alla Corte di appello di Salerno e, solo dopo la pronuncia dei giudici di secondo grado (anche in questa sede è stata disposta una perizia), Bianco potrà essere trasferito in una struttura specializzata di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.

Del resto, come ha riconosciuto il gup nel dispositivo emesso a febbraio scorso, è «ben nota la pericolosità del soggetto» e lo stesso pm, pur avanzando la richiesta di applicazione della misura di sicurezza provvisoria del ricovero in una struttura specializzata, ha posto in evidenza «sia la sussistenza dei gravi indizi di reato che la pericolosità sociale attestata anche dal perito». Ora quest'ultimo episodio che vedrebbe Bianco junior (o persone e lui vicine) quale vittima di un episodio che ha tutti i canoni di un «avvertimento criminale» rimescolerebbe le carte: c'è forse qualcuno che vuole approfittare del vuoto di potere per accaparrarsi del malaffare mettendo in discussione la leadership di quel manipolo di giovinastri che si era coagulato intorno al giovane criminale? Ipotesi al vaglio degli inquirenti chiamati a far chiarezza sull'inquietante episodio.

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