Salerno, avvistati alcuni cinghiali in via Trotula de Ruggiero in pieno centro storico: sono stati attirati dai rifiuti

La rabbia dei residenti contro i ristoratori che depositano rifiuti organici senza criterio

La chiesta di Sant'Andrea de Lavinia nel centro storico
La chiesta di Sant'Andrea de Lavinia nel centro storico
di Barbara Cangiano
Martedì 19 Marzo 2024, 06:25 - Ultimo agg. 17:56
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Attratti dall'odore dei sacchetti contenenti l'organico, nella notte tra domenica e lunedì alcuni cinghiali, probabilmente provenienti dalla zona del castello Arechi, hanno raggiunto via Trotula de Ruggiero per assicurarsi la cena. Pochi metri più in basso, tra porta Rateprandi e largo San Giovanniello, sono stati invece i topi a farla da padrone, scatenando le ire dei residenti, stanchi di essere ostaggio di un drappello di abitanti e di ristoratori che continua a non rispettare le regole della raccolta differenziata. Ed è solo l'ultimo tassello di un mosaico più ampio e decisamente più triste, che racconta il degrado in cui versa una porzione del centro storico cittadino.

Con quel che resta di Castel Terracena, la sede del dominio normanno voluta da Roberto il Guiscardo, lasciata morire, la longobarda chiesa di Sant'Andrea de Lavina, perennemente a porte chiuse, impalcature infinite, fili della luce che penzolano al vento e sotto le intemperie, calcinacci pericolanti e una pavimentazione piena di buche. In una di queste, nella giornata di ieri, è caduta una turista tedesca, costretta a chiedere aiuto a uno dei pochi passanti presenti in zona e capace di parlare inglese, per allertare un'ambulanza e il proprietario del bed and breakfast dove era diretta.

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«Lo ripetiamo da mesi ma nulla cambia – sbotta Dario Renda della pagina facebook Comitato territoriale Salerno Mia – Nel 2022 ci fu una riunione al Comune nella quale si affrontarono alcune criticità legate al centro storico, in particolare sul fronte del degrado e della sicurezza. Da allora, proclami a parte, non si è fatto più nulla. I motorini continuano a sfrecciare indisturbati mettendo a rischio l'incolumità delle persone, molte aree vengono impropriamente ed abusivamente utilizzate come parcheggi, vedi il Tempio di Pomona, piazza Sant'Agostino e via dei Canali. In altre ancora proliferano i cumuli di rifiuti che, poche ore dopo l'intervento degli operatori di Salerno Pulita, continuano a riformarsi in barba a ogni divieto. Siamo veramente stanchi di vedere che nulla cambia».

Da Porta Rateprandi, nella giornata di ieri, sono arrivate numerose segnalazioni in merito alla presenza di topi di grosse dimensioni. «Non è una novità – spiega Filomena Avagliano – Abito in zona da almeno vent'anni e purtroppo siamo stati costretti a dover imparare a convivere con i ratti in tutte le stagioni. Ci sono molti immobili abbandonati, dove, nel tempo, si sono accumulati rifiuti e detriti, creando così l'habitat ideale per questi animali. Se ci si aggiunge il fatto che continuano ad esserci decine di incivili, tra residenti e commercianti, è chiaro il perché siamo obbligati a vivere a porte e finestre chiuse, anche in piena estate e in presenza di zanzariere». Eppure, quel tratto di strada è quasi un passaggio obbligato per i tanti turisti che si recano in visita a Santa Maria de Lama, un gioiello rimesso a nuovo grazie all'impegno dei volontari del Touring club. Con le sue uniche tracce di pittura longobarda presenti ad adornare i suoi interni e la sua cripta, è riuscita a conquistare ben 60mila presenze nel giro di pochi anni.

«Per fortuna la discarica che arrivava ai primi piani dei palazzi è stata definitivamente rimossa – racconta Marcella Savarese – Il problema sono i dintorni. Ci sono stabili fatiscenti di proprietà del Ruggi che sono disabitati da decenni. In uno di questi, qualche tempo fa, aveva trovato rifugio un clochard, forzando un ingresso. Ora il varco è stato sbarrato, ma la presenza di topi e di scarafaggi c'è, perché non basta l'impegno di volontari e di qualche residente per tenere pulita la scalinata. Bisognerebbe intervenire concretamente per riqualificare tutto il quartiere che potrebbe rinascere grazie alla presenza di complessi dalla forte valenza storico-artistica. I comitati hanno tante idee e progetti e non tutti richiedono investimenti particolarmente esosi. Basterebbe solo avere maggiore cura per i beni comuni e una sensibilità più spiccata per il nostro patrimonio ancora da valorizzare adeguatamente».