Capaccio-Paestum, braccio di ferro
sulla gestione della piscina comunale

Capaccio-Paestum, braccio di ferro sulla gestione della piscina comunale
di Paola Desiderio
Martedì 13 Marzo 2018, 20:45 - Ultimo agg. 20:55
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Il Comune annuncia l'approvazione del piano di gestione della piscina comunale, ma l'ati che la gestisce precisa che il Consiglio di Stato non si è ancora pronunciato. Continua il braccio di ferro tra l'ente, che ha revocato la gestione, e l'ati Afrodite che se l'era aggiudicata con gara d'appalto. 

«L’amministrazione comunale, retta dal sindaco Franco Palumbo, ha dato l’ok al nuovo progetto di gestione della piscina comunale “Poseidone” che garantirà la continuità dei servizi, dopo il passaggio in corso d’opera da una gestione di uso privatistico (Kerres SocietàCooperativa Sociale) ad una pubblica (Comune di Capaccio Paestum)» hanno fatto sapere dall'ente.

«Infatti, dopo le pronunce del Tar della Campania Sezione Salerno e del Consiglio di Stato che ha respinto l’istanza di misure cautelari monocratiche presentata dall’attuale gestore, permane la validità del provvedimento di risoluzione anticipata del contratto, ragion per cui il Comune di Capaccio Paestum è già pronto a garantire la gestione dell’impianto natatorio attraverso una prima fase che si concluderà nell’estate 2018». 

«Garantiremo la continuità dei servizi senza creare disagi o disservizi all’utenza. – dice il sindaco Franco Palumbo – Attiveremo tariffe vantaggiose per gli utenti e soprattutto la piscina sarà gratuita per le scuole e per gli utenti svantaggiati, quest’ultima modalità non è stata mai attivata tanto da non consentire di esplicare pienamente le finalità pubbliche dell’Ente».

Non si è fatta attendere la replica dell'ati Afrodite che ha precisato che «ati Afrodite pratica tariffe che sono frutto di ribasso rispetto a quanto previsto a base d’asta dal Comune di Capaccio Paestum» e che «ha puntualmente applicato il Regolamento con riguardo alle scuole. Infatti, entrambi gli Istituti scolastici di Capaccio Paestum hanno avviato lo scorso anno ed hanno in corso progetti di acquaticità con circa 80 bambini frequentanti». Oltre a precisazioni rispetto alle tariffe, aggiunge che «dall’ottobre 2016 (apertura) mai nessuna comunicazione di autorizzazione è stata effettuata dal competente servizio comunale quanto a cittadini in stato di disagio» e respinge «il continuo e reiterato uso del termine privatistico col sottinteso del mero lucro. Invece, l’associazione di imprese è formata da Società Sportive dilettantistiche, Associazioni sportive ed Enti di promozione sportiva, tutti riconosciuti dal CONI.

Intanto la decisione del Consiglio di Stato è attesa per il 15 marzo.

 
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