Camerota, chiusi i parcheggi
i lidi restano vuoti
Turisti in fuga

Camerota, chiusi i parcheggi i lidi restano vuoti Turisti in fuga
di Carmela Santi
Venerdì 11 Agosto 2017, 06:35
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CAMEROTA - In strada il caos totale, in spiaggia lidi semivuoti. É il paradosso che si sta registrando in questi giorni a Marina di Camerota. Dopo la chiusura dei parcheggi abusivi lungo il costone del Mingardo la situazione sta diventando ogni giorno più critica. L’ondata di vacanzieri in arrivo per il ferragosto fa temere il peggio. Se i parcheggi non saranno ripristinati o in alternativa non saranno individuate altre aree di sosta si preannunciano giorni di forte criticità. Già ieri il traffico veicolare sulla strada di accesso alle spiagge del Mingardo è aumentato rispetto ad inizio settimana. Il week end sarà il banco di prova. Intanto i vacanzieri arrivano numerosi, chi è fortunato trova posto nei parcheggi del comune delimitati dalle strisce blu, gli altri tentano un parcheggio di fortuna lungo la strada, chi arriva sul tardi resta imbottigliato nel traffico e dopo una serie di manovre di fortuna è costretto a cambiare spiaggia. Ora si teme anche per una questione di sicurezza. In caso di necessità su tutta la strada, dal Ciclope allo scoglio del Troncone, non ci sono spazi utili per manovre di emergenza. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Scarapitta ha garantito la piena disponibilità ai gestori dei parcheggi e ai titolari dei lidi a trovare una soluzione alternativa. Ieri mattina una delegazione comunale é stata in Procura per chiedere il dissequestro dei parcheggi. Per oggi è attesa la decisione del giudice. «Il problema è serio - ribadisce il sindaco - Abbiamo chiesto il dissequestro ma stiamo lavorando anche per trovare un’area dove garantire almeno cinquecento posti auto». Sulla spiaggia del Mingardo ci sono trentasette lidi che danno lavoro a trecento persone. In totale mille famiglie rischiano la fame. «È assurdo - denuncia Gerardo Fiore titolare di un lido e gestore di uno dei parcheggi sequestrati - ci vogliono distruggere. Sono anni che chiediamo di essere regolarizzati, nessuno ha mosso mai un dito. Oggi alla vigilia di ferragosto ci fanno chiudere». Gli fa eco un collega: «É uno schifo - dice - sono quarant’anni che vivo e lavoro su questa spiaggia, non possono ricordarsi improvvisamente che non abbiamo la concessione. Dove sono le istituzioni, che cosa fa la politica?». I danni economici e di immagine sono incalcolabili. Ogni giorno che passa per gli operatori turistici é una voragine nel registro delle entrate. Alcuni clienti hanno prenotato da mesi. Molti tornano da anni certi di trovare un servizio efficiente e funzionale. «Come facciamo a spiegare una situazione così disastrosa - ribadiscono i titolari degli stabilimenti - siamo preoccupati anche per il futuro. I clienti una volta che scappano non tornano più». 
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