Battipaglia, petizione per la De Amicis
La scuola chiusa da quindici anni

Battipaglia, petizione per la De Amicis La scuola chiusa da quindici anni
di Marco Di Bello
Lunedì 20 Febbraio 2017, 15:31
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La scuola “E. De Amicis” è la più antica di Battipaglia. Per anni, generazioni di battipagliesi hanno varcato i suoi portoni al suono della campanella. Dal 2002, tuttavia, quella campanella non suona più. A fermarla il terremoto che nel 2002 fece crollare un’altra scuola, la Jovine di San Giuliano di Puglia. Adesso, l’associazione Battipaglia nostra, guidata dall’ex consigliere provinciale Carlo Zara, tenta la carta della petizione cittadina. Una raccolta di firme con la quale Zara intende convincere l’amministrazione a riportare i giovani alunni nell’ex edificio scolastico.
 

La storia della scuola De Amicis - La scuola “E. De Amicis” venne eretta nell’aprile 1931, su stimolo dell’allora commissario prefettizio Alfonso Menna. L’edificio è diventato così, insieme al Castelluccio, uno dei pochi simboli di città con meno di cento anni di storia.
 

A cambiare il futuro della scuola battipagliese, come detto, fu un’altra scuole elementare. La Jovine che, durante il terremoto del Molise, crollò provocando la morte di 27 bambini e della loro insegnante. “Gli angeli di San Giuliano”, come furono definiti, fecero salire il timore di nuovi crolli, avviando una serie di ispezioni scolastiche in tutto lo stivale. A Battipaglia, anche la De Amicis fu sottoposta alle ispezioni. Il Genio civile di Salerno, nella persona dell’architetto Pietro Margiotta, prese in esame le prove statiche eseguite dalla Ediltest srl di Battipaglia dalle quali dedusse che «prima della ripresa delle attività scolastiche (…) sia opportuna l’effettuazione di un più elevato numero di prove sulle murature che, con evidenza risultano maggiormente sollecitate».

Senza perdere ulteriore tempo, nello stesso novembre, l’allora sindaco Alfredo Liguori con ordinanza sindacale decretò «la sospensione delle attività nell’edificio scolastico “Edmondo De Amicis”». Da allora, gli alunni e le classi una volta sistemate nell’ex scuola furono trasferiti senza presso un nuovo istituto scolastico in via Ravenna, fuori dal centro cittadino.

Il rifacimento della De Amicis - Del rifacimento dell’ex scuola se ne parla da allora, o poco dopo. Il progetto più concreto, redatto nel 2004 dalla Rtp Studio Amati srl di Roma, su proposta dello stesso sindaco Liguori, è stato invano portato avanti dall’ex sindaco Giovanni Santomauro. Questo, oltre al rifacimento della scuola, prevedeva anche la riqualificazione della piazza antistante (piazza Amendola, anche detta Madonnina) e della piazza laterale (piazza Rago). L’opera, il cui costo ammontava a 14 milioni di euro, prevedeva il ripristino delle forme originarie della scuola, cioè l’abbattimento delle ali laterali della scuola e del terzo piano di costruzione successiva.
 


Numerose furono le polemiche che susseguirono. Nel novembre del 2012, infatti, l’amministrazione Santomauro immaginò di lanciare un bando per il project financing. Questo prevedeva che i parcheggi sotterranei e i locali commerciali di cui era prevista la costruzione restassero in gestione ai privati che avrebbero realizzato l’intervento. Per questo si scatenarono feroci polemiche e raccolte di firme. 


L’associazione “Mariarosa Aps” fu fra le principali promotrici della protesta: «Nata come scuola e centro della cultura battipagliese, tramutata in un vespasiano per finire in luogo di speculazione», commentarono i membri del Comitato pro scuola che nacque in quel periodo. Anche Cosimo Panico, fra i più attivi in quel periodo, depositò decine di esposti contro l’amministrazione per le condizioni di pericolo generate dalla scuola.
 

A far arenare il progetto, tuttavia, fu la diserzione del bando. Nessuna azienda, infatti, presentò la propria offerta. Nel maggio del 2013, poi, il terremoto politico-giudiziario che travolse l’amministrazione Santomauro fece tramontare ogni ipotesi.

La commissione straordinaria e la scuola De Amicis - Con il commissariamento del Comune di Battipaglia, le sorti dell’ex scuola sono mutate.

Almeno sotto il profilo strutturale, perché l’edificio è stato nuovamente aperto al pubblico. Cumuli di immondizia e atti vandalici hanno fatto spazio alla nuova biblioteca e a spazi di incontro. Dopo nuovi test che ne hanno certificato la tenuta statica, la commissione decise di spendere circa 100 mila euro per la riqualificazione in vista del cartellone di eventi natalizi del 2014. L’8 dicembre di quell’anno, infatti, la campanella tornò a suonare dinanzi a centinaia di bambini delle scuole battipagliesi.

Da allora, durante tutto il mese di dicembre, l’ex scuola fu la sede del cartellone di eventi natalizi. Nei mesi a venire, in occasione degli incontri propedeutici alla formazione delle linee guida per il Piano urbanistico della città, l’architetto Massimo Alvisi e la sua squadra stabilirono il proprio quartier generale nella scuola. Durante gli eventi denominati Co-Battipaglia, organizzati dalla squadra di architetti, il 21 e il 22 giugno, all’interno dell’edificio furono trasferiti i locali della biblioteca comunale, sino ad allora ospitata presso lo stesso Comune. Nel dicembre successivo nell’ex scuola fu anche inaugurato un piccolo Polo espositivo comunale. Un allestimento con alcune testimonianze archeologiche della zona. Il progetto fu promosso dalla Soprintendenza archeologica della Campania, con il supporto economico della famiglia Cincotti.

Il futuro della scuola De Amicis - Per adesso, l’amministrazione guidata dal sindaco Cecilia Francese non ha ancora svelato le proprie intenzioni rispetto all’ex scuola. Durante la campagna elettorale, da alcune forze in campo emerse la volontà di riprendere il progetto di riqualificazione che ormai giace da tredici anni nei cassetti del Comune. Forse anche sulla base di queste preoccupazioni, Battipaglia nostra ha avviato una nuova raccolta di firme: «Noi sottoscritti cittadini, premesso che l'edificio Scuola De Amicis, che per oltre mezzo secolo ha ospitato gli alunni delle elementari di Battipaglia, ormai al suo 14° anno di chiusura, rappresenta un luogo simbolo storicamente deputato alla formazione culturale delle varie generazioni di battipagliesi che restano allo stesso affettivamente legati – scrivono i proponenti – chiediamo al Sindaco e al Consiglio comunale di espletare tutte le procedure e gli eventuali lavori necessari che possano condurre all'immediata riapertura dell'edificio».

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