Badante ridotta in schiavitù:
caccia aperta a marito e moglie

Badante ridotta in schiavitù: caccia aperta a marito e moglie
di ​Daniela Faiella
Domenica 21 Ottobre 2018, 06:40 - Ultimo agg. 07:35
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SCAFATI - Nuovo provvedimento cautelare per Nikita Ignatova Zarkova, la bulgara di 56 anni già arrestata a fine settembre per il sequestro di una connazionale, una giovane badante, tenuta in stato di schiavitù per oltre sei mesi in un’abitazione di via Marra, ai confini tra i comuni di Scafati e Boscoreale. La donna è indagata nell’ambito dello stesso procedimento insieme al figlio I.V., 33 anni e alla moglie di quest’ultimo, entrambi irreperibili e destinatari della stessa ordinanza cautelare che era stata emessa dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli.

Dopo l’arresto la Zarkova fu trasferita ai domiciliari ma dalla sua abitazione la donna avrebbe contattato più volte il figlio ricercato, informandolo del fatto che era stata arrestata. Per la 56enne è stato, pertanto, inevitabile il trasferimento in carcere, in esecuzione di un nuovo provvedimento di custodia cautelare emesso dal tribunale di Napoli su richiesta della Dda e notificato nei giorni scorsi dai carabinieri della tenenza di via Oberdan. Intanto continua la caccia ai due ricercati. Marito e moglie riuscirono a scappare prima che scattassero gli arresti, a fine settembre, facendo perdere le loro tracce. I carabinieri li hanno cercati ovunque ma c’è il timore che i due coniugi siano riusciti a raggiungere il loro paese d’origine, dove potrebbero nascondersi. Proprio per questo i militari della tenenza di Scafati, coordinati dal comandante Gennaro Vitolo, hanno richiesto al tribunale di Napoli l’emissione di mandati di arresto europei, da notificare ai ricercati, in Bulgaria.
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