Asl e ospedali in Campania:
c'è il tesoretto da 350 milioni

Asl e ospedali in Campania: c'è il tesoretto da 350 milioni
di Ettore Mautone
Giovedì 28 Settembre 2017, 12:39 - Ultimo agg. 12:40
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Prevenzione, vaccinazioni e screening, la diagnosi precoce delle principali malattie oncologiche e degenerative, l'educazione ai corretti stili di vita. E poi l'assistenza domiciliare per cronici e anziani, gli ambulatori per visite specialistiche, analisi e diagnostica: sono questi i primi gradini dell'assistenza sanitaria deputata a fare filtro agli accessi fiume nei pronto soccorso. Una barriera che, grazie ai tagli in atto negli anni, si sta sempre più assottigliando.

Personale al lumicino, strutture fatiscenti, tecnologie obsolete che in otto anni di riduzioni di spesa hanno rimaneggiato distretti e ambulatori azzoppando la seconda gamba (oltre quella ospedaliera) su cui cammina l'assistenza sanitaria pubblica. Con il pareggio dei conti e lo sblocco del turn-over da rilanciare in Campania, dunque, non c'è solo l'assistenza ospedaliera ma anche i servizi del territorio. I fondi non mancano. Anzi in cassa c'è un tesoretto di 350 milioni di euro attribuiti alle Asl (e in parte agli ospedali) dal ministero della Salute in un triennio (dal 2014 al 2016) e su obiettivi vincolati.

Fondi finora rimasti al palo in attesa della programmazione del Piano regionale territoriale varato un anno fa. Sul piatto, nel solo 2014, ci sono 153 milioni, 96 per la seconda annualità e circa 101 per il 2016 articolati per ciascun anno in una mezza dozzina di voci di spesa. Partiamo dall'assistenza primaria: qui la dote ammonta a 62,6 milioni destinati a remunerare le nascenti aggregazioni tra medici di famiglia ((Aft) per allungare in cicli H16 le attività di studio e integrare con specialisti e pediatri l'assistenza dei camici bianchi in ogni quartiere.

In fase di sperimentazione anche le Unità complesse di cure primarie (Uccp) attualmente in cerca di sedi (il piano suggerisce strutture ospedaliere dismesse) e in cui concentrare personale e tecnologie, per assicurare un primo livello di cure alternativo all'ospedale. Ai processi di umanizzazione sono destinati 11 milioni. Qui l'impiego è ancora indefinito, ma si tratta di cambiare il volto all'accoglienza, ai percorsi e alla presa in carico dei pazienti che alimentano almeno una quota delle fughe di pazienti verso strutture di altre regioni. Poi c'è il capitolo degli Hospice e della terapia del dolore (anche domiciliare) che ha una disponibilità di 32,5 milioni con cui perseguire procedure no-pain in tutti i pronto soccorso e una rete capillare di assistenza per patologie croniche e degenerative oggi a maglie larghe. E gli Hospice? Non sono da meno. Una fetta sostanziosa delle risorse, 81,7 milioni, è vincolata alla gestione delle cronicità.

Anche in questo caso si tratta di un nervo scoperto dei Livelli di assistenza della Campania che paga pegno anche sulla pagella attribuita alla Campania nella valutazione del piano di rientro. Cronici sono i malati che non guariscono. Quelli che anche dopo riacutizzazioni e conseguenti ricoveri continuano ad avere bisogno di cure. Parliamo dei cardiopatici, dei diabetici, degli ipertesi, di molti malati di cancro, dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative che negli anni sfociano poi nella non autosufficienza e che dovrebbero essere seguiti a domicilio.
Quindi ci sono le reti oncologiche (87 milioni) codificate dal piano regionale e che muove i primi passi. In campo c'è il primo precorso completo per la presa in carico multidisciplinare dei malati di tumori del colon (tra Asl Napoli 3 e Pascale). I pazienti, con un management infermieristico, accedono ai servizi sanitari territoriali, accompagnati in un iter dai tempi certi sia per l'intervento chirurgico sia per la chemio e radioterapia. I fondi serviranno a potenziare e allargare questi standard ad altre patologie neoplastiche ed ad altre Asl.

Infine il piano della prevenzione (78 milioni) con cui far ripartire le campagne di screening, accompagnare i programmi vaccinali, investire nell'educazione alla salute e ai corretti stili di vita, contrastare uso e abuso di droghe, alcol, fumo e tabacco che soprattutto tra i giovani dilagano minando alle fondamenta la salute e l'aspettativa di vita dei cittadini campani gli obiettivi nel mirino.