Mentre il percorso dell’Alta velocità che attraverserà il Vallo di Diano scorre nel progetto tridimensionale sullo schermo, centinaia di persone assistono in silenzio. È la scena che si vive nella Certosa di San Lorenzo a Padula, uno dei due luoghi scelto da Rete Ferroviaria Italiana per il confronto pubblico per il lotto B, quello che va da Romagnano al Monte a Buonabitacolo, nell’ampio progetto che collegherà Salerno a Reggio Calabria. Il lotto B riguarda in gran parte il Vallo di Diano e prevede una stazione a Padula. La visione del progetto è accolta con un applauso dal folto pubblico.
Tuttavia non tutti sono soddisfatti o sereni di fronte al progetto. Nel primo appuntamento di ieri, quello del confronto con i sindaci sono stati soprattutto i sindaci di Polla, Massimo Loviso, e di Atena Lucana, Luigi Vertucci, ad avanzare dubbi. Il primo perché il percorso così come immaginato - secondo Loviso - andrebbe a creare problemi urbanistici e idrogeologici nel suo Comune. Il secondo ha ricordato che la stazione doveva sorgere ad Atena Lucana e ha chiesto i motivo del cambio. La motivazione è da ricercare nell’esistenza di quella della Sicignano Lagonegro e nella possibilità di farla diventare tratta storica. Gongolano invece i sindaci di Padula, Montesano e Buonabitacolo (che presente addirittura un progetto avveniristico). Ha a introdotto e coordinato i lavori, alla presenza de vertici Rfi, Roberto Zucchetti, coordinatore dalla Commissione nazionale dibattito pubblico. Presenti, inoltre, il responsabile del progetto, Marco Marchese e Pietro Bruni, della Direzione Investimenti di Rfi, Nicoletta Antonias, responsabile delle infrastrutture sostenibili di Rfi, e tecnici di Italferr. Durante l’incontro pomeridiano sono stati numerosi gli interventi di cittadini e rappresentanti del territorio.Da sottolineare quello di Francesco Ferrigno, il quale ha ricordato il pericolo di attenzioni da parte della criminalità organizzate su un affare che si prospetta milionario, chiedendo garanzie e massima attenzione da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine. I vertici di Rfi hanno mostrato nei due incontri i vari particolari del progetto che prevede gallerie e viadotti che andranno comunque a modificare l’area orientale del Vallo di Diano. Dopo i due incontri di ieri sono previsti altri tavoli istituzionali per poi dare vita alla parte attiva e fattiva del progetto.
Per quanto riguarda il nome della cruciale stazione dovrebbe portare il nome di Vallo di Diano, probabilmente con l’aggiunta di Padula, Comune dove fisicamente sorgerà.