Castellabate, un parcheggio a due passi dalla spiaggia del Pozzillo

Castellabate, un parcheggio a due passi dalla spiaggia del Pozzillo
di Antonio Vuolo
Mercoledì 26 Luglio 2017, 21:06
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Abuso a due passi dalla spiaggia del Pozzillo, a San Marco di Castellabate. A denunciarlo è il Codacons che parla di «azione gravissima», annunciando anche una denuncia alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per l’accertamento di tutte le responsabilità dei soggetti sia privati che pubblici coinvolti nella vicenda.

«La proprietaria dell’area tra la spiaggia del Pozzillo e la sovrastante Strada Regionale 267 – segnala il presidente campano dell’associazione e vicepresidente nazionale Enrico Marchetti – ha ottenuto dall’amministrazione comunale il permesso di pulire la sua area e la vetusta pista esistente attraverso la quale vi si accedeva, dichiaratamente col fine di realizzare un parcheggio privato su terreno stabilizzato. Nonostante i numerosi vincoli, tra i quali si annoverano quello paesaggistico e la tutela idrogeologica, l’amministrazione concedeva esito favorevole perché non vi sarebbe stata alterazione dei luoghi».

Ma non sarebbe andata così. «Le azioni messe in atto - continua Marchetti - hanno determinato un impatto ambientale mostruoso, avendo avuto ad oggetto moltissime piante e arbusti autoctoni facenti parte della macchia mediterranea che dovrebbero essere oggetto di tutela e non danneggiamento. Ciò che più sconcerta da parte dell’amministrazione è la leggerezza con cui agiva in carenza di legittimazione, essendo necessari pareri paesaggistici degli enti Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino».

Quindi, l'amara conclusione di Marchetti: «È indegno e fuori dal mondo voler solo pensare ad un parcheggio in una simile posizione, a sfregio di uno dei posti più belli del Cilento, in pieno Parco e soprattutto adiacente alla spiaggia. L’ennesima espressione di un piano privo di gusto, che confonde la vivibilità con una gestione molle e lassista a discapito degli elementi naturali. Ancora una volta a fare la differenza è stata l’attenzione dei residenti: se non fosse stato per la premura dei confinanti a denunciare quest’ingiusto intervento ai danni del patrimonio paesaggistico, con questo parcheggio in terra battuta l’ente Comune avrebbe permesso un altro scempio di ordinario abusivismo. Perciò, non in ingoiamo il rospo».
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