«A Nocera i riferimenti criminali erano Cuomo e Passamano», la testimonianza del colonnello dei Ros

«A Nocera i riferimenti criminali erano Cuomo e Passamano», la testimonianza del colonnello dei Ros
di Nicola Sorrentino
Giovedì 11 Ottobre 2018, 18:34
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NOCERA INFERIORE. "Michele Cuomo era maturato nel contesto criminale, il suo ruolo si imponeva sul territorio, insieme a quello di Mario Passamano". Lo ha detto il tenente colonnello dei Ros, Gabriele Mambor, che ha ripercorso questa mattina la genesi della maxi indagine dell'Antimafia, "Un'altra storia". Al banco degli imputati ci sono 33 persone. La storia criminale di Nocera Inferiore, secondo il militare, passa dal nome di Michele Cuomo, accusato di essere a capo di un'associazione a delinquere, insieme a tutta una serie di reati satelliti contestati dalla procura Dda nell'arco temporale che va dalla metà del 2015 fino alla fine del 2016. Nella sua lunga deposizione, che sarà aggiornata al prossimo 16 ottobre, il tenente colonnello, ora in servizio a Bari, ha spiegato i passaggi che hanno portato a concentrare le indagini sulla figura di Cuomo e di Passamano.

L'intero processo si fonda sulle attività di tre distinti gruppi criminali. Il primo, con riferimenti Giuseppe Bergaminelli e Giuseppe Abate, dedito allo spaccio di droga, con rifornimenti da Torre Annunziata. Da lì, i Ros avrebbero ricostruito diversi episodi che avrebbero, poi, confermato l'esistenza a Nocera di un gruppo che faceva riferimento a Michele Cuomo, 37enne con trascorsi nel clan disciolto di Sandro Contaldo. Dall'analisi delle intercettazioni, il tribunale ha registrato le dinamiche di diversi episodi attribuiti al gruppo Cuomo, come il pestaggio in pubblica via di D.M. , sul quale lo stesso Cuomo si assicurò che non vi fosse stato alcun ricovero in ospedale nè una denuncia ai carabinieri. E questo, parlando con la stessa vittima, al telefono. A seguire il viaggio in Spagna dei fratelli Cuomo, il recupero di un credito per conto di persone di Scafati, fino alla preoccupazione percepita da una persona vicina agli attuali imputati, sulle intimidazioni ricevute a Mercato San Severino da un altro gruppo criminale, che faceva riferimento a Pietro Desiderio. Tutti episodi che confermerebbero Cuomo quale "riferimento criminale" di molti. 

La deposizione del tenente colonnello dei Ros continuerà nella prossima udienza, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Franco Russo Guarro. Il perito nominato dal tribunale dovrà integrare la documentazione con alcune intercettazioni, il cui contenuto sarà illustrato successivamente. Il processo "Un'altra storia" abbraccia fatti che vanno dal 2012 al 2016, con un blitz che a dicembre 2016 portò in carcere 22 persone.

L’attività dei Ros e della Mobile si concentrò sulla figura di Michele Cuomo, spalleggiato dal fratello Luigi e Mario Passamano, contrapposto - prima di una fusione - con quello dei fratelli Francesco e Mario D’Elia, supportati da Marco Iannone, Mario Tortora e Camillo Fedele. Defilato era invece il gruppo Bergaminelli-Abate. Le accuse spaziano da pestaggi ad imprenditori ad interessi nel gestire la droga, fino ad episodi di estorsione, gambizzazioni, possesso di armi, rissa e intestazione fittizia di società. Un contesto che esplose alla fine del 2016, con sparatorie per strada tra i componenti di due gruppi e l’atto finale di un agguato fallito all’esterno di una palestra, finalizzato ad uccidere due persone. L’episodio spinse le forze dell’ordine ad accelerare le indagini, con la retata di dicembre. Nell’indagine ci finì, con procedimento a parte, un napoletano affiliato ad un clan di camorra, sospettato di essere il punto di contatto con il gruppo di Cuomo. Nel collegio difensivo gli avvocati Gregorio Sorrento, Giovanni Annunziata, Mario Gallo, Pietro Pasquali, Bonaventura Carrara.  
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