Milano, morì dopo il trapianto: la Procura chiederà l'archiviazione

Milano, morì dopo il trapianto: la Procura chiederà l'archiviazione
Giovedì 7 Giugno 2018, 22:18
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La Procura di Milano chiederà l'archiviazione dell'inchiesta sul caso del cuore che venne prelevato all'ospedale San Raffaele a un 48enne milanese e venne poi trapiantato a un 60enne cardiopatico, morto nel settembre 2016 all'ospedale San Camillo di Roma. Nei prossimi giorni, il pm Francesco De Tommasi inoltrerà al gip Anna Calabi l'istanza per chiedere di archiviare le posizioni di cinque medici indagati per omicidio colposo, due del San Raffaele e tre del San Camillo.

Nei giorni scorsi, il gip aveva rigettato la richiesta della Procura di effettuare una perizia in incidente probatorio per fare chiarezza su alcuni punti. A metà marzo, infatti, erano stati depositati gli esiti di una consulenza degli esperti Cristina Basso, Ugolino Livi, Massimo Montisci e Francesco Tona, nominati dal pm. Dagli accertamento era emerso, in sostanza, che il cuore risultava «idoneo a scopo di trapianto».
Dopo il deposito di alcune controdeduzioni dei periti nominati dall'avvocato Loredana Vivolo, che assiste i familiari dell'uomo morto dopo il trapianto, il pm aveva però chiesto ai suoi consulenti chiarimenti sul «tempo di ischemia», superiore alle «cinque ore», e su presunte «patologie pregresse» dell'organo. Ne era derivata la richiesta al gip di disporre la perizia per cristallizzare le prove in vista di un eventuale processo. Dopo la risposta negativa del giudice, la Procura, non potendo approfondire determinati aspetti, ha deciso di chiedere l'archiviazione. La famiglia del 60enne morto si opporrà all'istanza. A quel punto, il gip dovrà decidere se archiviare, ordinare nuove indagini, o disporre l'imputazione coatta per i medici.
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