A spaventare di più non è stata la richiesta di denaro - pretendeva pochi soldi - quanto più il modo con cui ha minacciato il titolare di una barberia di Prati. «O mi paghi subito e mi dai quello che ti ho chiesto, oppure ti ammazzo e poi torno e do fuoco al locale». È pieno giorno quando M. L., un 30enne con precedenti specifici alle spalle a partire da reati contro il patrimonio, varca l’ingresso di una barberia nel centrale quartiere Prati. Pretende che il titolare, con cui non aveva nessun tipo di rapporto pregresso, gli desse l’incasso della giornata o quello che aveva, altrimenti lo avrebbe picchiato fino ad ammazzarlo e sarebbe poi tornato per distruggere il negozio. L’uomo era da solo ma non era la prima volta che girava per le strade intorno a San Pietro. Con sé non aveva armi né si presentava - come dirà poi la vittima denunciandolo - alterato da droghe o alcol. Solo un tono di voce fermo, quasi baritonale, a scandire le minacce in modo chiaro.
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LA DINAMICA
Il titolare all’inizio ha provato a farlo uscire, non c’erano clienti in quel momento ma il 30enne non ne voleva sapere e ha continuato a minacciarlo fino a quando la vittima ha alzato il telefono e chiamato i carabinieri.
LE INDAGINI
Stando infatti ai racconti di diversi negozianti del quartiere, il 30enne era stato visto già nelle scorse settimane aggirarsi per Prati e nell’area di San Pietro pur essendo residente, come accerteranno i militari, in una zona ben più lontana. Non si può dunque escludere che l’uomo avesse scelto proprio quest’area da sempre ad alta densità turistica e con un nutrito numero di attività commerciali per compiere o tentare delle estorsioni. Dagli accertamenti risulta essere un cosiddetto “cane sciolto” senza legami anche solo indiretti con membri od appartenenti a gruppi criminali più strutturati. Ma ciò non mitiga la gravità della tentata estorsione ai danni del barbiere né esclude, appunto, altri episodi. Si sta dunque cercando di far chiarezza e capire se esistano casi analoghi firmati sempre dalla stessa persona e magari non denunciati per diverse ragioni, a partire dalla paura che comunque l’uomo potrebbe aver indotto. C’è sicuramente un aspetto che riguarda la criminalità da strada e che, anche al termine della pandemia da Covid-19, ha fatto aumentare i casi delle tentate estorsioni compiute pure da singoli soggetti e quindi non da gruppi più o meno strutturati. Un esempio su tutti anche le truffe in danno per lo più agli anziani dove le vittime, raggirate, in più di un’occasione sono state minacciate seguendo il “protocollo” che si confà ai metodi estorsivi.