I furbetti della Capitale, la lettera dell'assessore: «Quella ignobile abitudine di prendersi alloggi altrui»

I furbetti della Capitale, la lettera dell'assessore: «Quella ignobile abitudine di prendersi alloggi altrui»
di Rosalba Castiglione *
Mercoledì 22 Novembre 2017, 11:44
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Cari cittadini benestanti occupanti abusivi delle case popolari, è a voi che mi rivolgo, dopo aver completato il censimento su circa 23 mila appartamenti dell’Edilizia Residenziale Pubblica di Roma Capitale. Eh sì, dopo decenni di lassismo l’Amministrazione capitolina ha finalmente voluto fare la vostra conoscenza. Abbiamo rispolverato una pratica dimenticata, ovvero il censimento degli assegnatari e degli occupanti abusivi delle case popolari. Non è stato un impegno da poco. I nostri uffici hanno lavorato duramente per incrociare i dati e far venire alla luce la verità. Come sapete gli alloggi popolari hanno uno scopo preciso e inderogabile: essere abitati dai nostri concittadini che un appartamento sul libero mercato, al momento, non se lo possono permettere.

Cari, sì, proprio ‘cari’, perché costate alla collettività un prezzo altissimo e il più alto è proprio quello che pagano le famiglie in attesa della casa popolare sin dal 2000, senza contare i costi legati al personale, alle azioni di sgombero e al tempo impiegato per rintracciarvi. Ora però sappiamo che tra voi ci sono circa 2 mila persone che hanno redditi alti, possiedono già immobili o sono residenti altrove, dentro ma anche fuori i confini capitolini. Un vostro degno rappresentante è proprietario di ben 18 immobili. Altri hanno redditi di 70 mila, 80 mila, fino anche a 90 mila euro all’anno. Siamo quindi certi che sarà facile per voi trovare presto un’altra e più lussuosa sistemazione. Abbiamo scoperto anche più di 1.600 persone subentrate negli alloggi popolari i cui legittimi assegnatari sono deceduti. Abbiamo già iniziato a liberare alcuni Nostri alloggi popolari, che sono stati assegnati ai legittimi aventi diritto. Parliamo di famiglie deluse, che si sono sentite abbandonate dalla propria amministrazione, che avevano perso anche la stessa speranza, che hanno pianto e abbracciato i dipendenti comunali quando si sono viste assegnare la casa. Ve lo racconto perché vorrei che aveste ben chiaro di chi si sta parlando, perché viene proprio da chiedersi con quale coraggio e quale coscienza abbiate “rubato” il diritto alla casa ai nostri concittadini in difficoltà.

Pensavate che non sarebbe mai arrivata a Roma un’Amministrazione determinata e onesta? Allora vi spiego una cosa. Noi riteniamo che sia finalmente giunto il momento di mettere fine a questa ignobile abitudine di usare le case popolari di Roma Capitale come se fossero le proprie, a danno di altri cittadini e dell’intera collettività. La giustizia che chiedono queste famiglie è la stessa che deve essere fatta propria da ogni singolo cittadino. Perché una cosa è certa e invitiamo tutti ad esserne coscienti: una volta che gli permetteremo di spirare forte, il vento della legalità soffierà a beneficio di tutti. A voi, occupanti abusivi benestanti delle case popolari, oggi rivolgo l’invito a fare un gesto di onestà. Lasciate spontaneamente l’alloggio e lo assegneremo subito a chi ha diritto

*Assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale
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