Veglia di Pentecoste, il Papa al Circo Massimo con 30mila fedeli di tutto il mondo: «Tutti insieme la pace è possibile»

Veglia di Pentecoste, il Papa al Circo Massimo con 30mila fedeli di tutto il mondo: «Tutti insieme la pace è possibile»
di Franca Giansoldati
Sabato 3 Giugno 2017, 18:00 - Ultimo agg. 5 Giugno, 14:34
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CITTA' DEL VATICANO Una festa, un maxi raduno, un po' concerto, un po' preghiera. C'era un po' di tutto questo al Circo Massimo: 30 mila persone che cantavano e facevano la ola, pregavano con le mani protese verso il cielo, rispondevano al predicatore sul palco che li incitava a ripetere: Jesus is the Lord. Il Papa, anch'esso sul palco, assieme ai pentecostali cattolici e a quelli protestanti, sembrava divertirsi un sacco. L'occasione della kermesse è stato il 50 esimo anniversario del Rinnovamento dello Spirito.
 

 

«Una corrente di grazia. Un’opera che nacque ecumenica perché è lo Spirito Santo che diede l’ispirazione perchè fosse così. La professione di fede di ogni cristiano è la stessa». Bergoglio ha ricordato anche il perché del raduno al Circo Massimo: «Oggi siamo qui insieme da 120 Paesi del mondo perchè qui durante le persecuzioni vennero martirizzati i cristiani per il divertimento di quelli che stavano a guardare. Oggi ci sono più martiri cristiani. Chi uccide non chiede se si è ortodossi, cattolici, luterani, calvinisti. No. Si uccide perchè cristiani. Oggi ci sono più martiri dei primi tempi e questo è l’ecumenismo del sangue. Ci unisce la testimonianza dei martiri di oggi». 

Il Papa invoca l'unità dei cristiani. Non importa se cattolici o protestanti. E' un segno urgente per il mondo. «Camminare insieme, lavorare insieme, amarci. E insieme cercare di spiegare le differenze ma in cammino. Fermi mai ci metteremo d’accordo: lo Spirito ci vuole in cammino. Una corrente di grazia Rinnovamento perchè non ha nè fondatore, nè statuti, nè organi di governo. Sono nati vari carismi al servizio della Chiesa ma alla corrente non si possono opporre dighe o mettere lo Spirito Santo in una gabbia». . 
 

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