Papa: "I Pastorelli canonizzati non per la visione, ma per la loro fedeltà"

Papa: "I Pastorelli canonizzati non per la visione, ma per la loro fedeltà"
Papa: "I Pastorelli canonizzati non per la visione, ma per la loro fedeltà"
Domenica 14 Maggio 2017, 12:44 - Ultimo agg. 16:35
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La precisazione di Papa Francesco. «Anche oggi c'è tanto bisogno di preghiera e di penitenza per implorare la grazia della conversione, come pure la fine di tante guerre che sono dappertutto nel mondo e che si allargano sempre più, come pure degli assurdi conflitti, grandi o familiari e piccoli, degli che sfigurano il volto dell'umanità. Lasciamoci guidare dalla luce che viene da Fatima».



Lo ha detto il Papa, tornato ieri sera dal suo pellegrinaggio al santuario portoghese, per spiegare durante il Regina Coeli recitato dalla finestra dello studio su piazza San Pietro che, ha detto, «la nostra preghiera mariana di oggi assume un significato particolare, carico di memoria e profezia, per chi guarda la storia con gli occhi della fede». «La santità» dei due pastorelli, ha precisato il Papa, «non è conseguenza delle apparizioni, ma della fedeltà e dell'ardore con cui essi hanno corrisposto al privilegio ricevuto di poter vedere la Vergine Maria».



«A Fatima - ha ricordato papa Francesco prima di recitare il 'Regina coelì dallo studio su piazza San Pietro, - la Vergine ha scelto il cuore innocente e la semplicità dei piccoli Francesco, Giacinta e Lucia, quali depositari del suo messaggio. Questi fanciulli lo hanno accolto degnamente, così da essere riconosciuti come testimoni affidabili delle apparizioni, e diventando modelli di vita cristiana. Con la canonizzazione di Francesco e Giacinta, - ha rimarcato ho voluto proporre a tutta la Chiesa il loro esempio di adesione a Cristo e di testimonianza evangelica. E anche - ha aggiunto a braccio - ho voluto proporre a tutta la Chiesa di avere cura dei bambini (e qui la piazza ha risposto con un applauso, ndr). La loro santità - ha sottolineato il Pontefice - non è conseguenza delle apparizioni, ma della fedeltà e dell'ardore con cui essi hanno corrisposto al privilegio ricevuto di poter vedere la Vergine Maria. Dopo l'incontro con la 'bella Signorà, così la chiamavano, essi recitavano frequentemente il Rosario, facevano penitenza e offrivano sacrifici per ottenere la fine della guerra e per le anime più bisognose della divina misericordia». A questo punto papa Bergoglio ha commentato che anche oggi c'è bisogno di preghiera e penitenza anche contro i conflitti che sfigurano l'umanità, sia i grandi conflitti che «sono dappertutto», sia le guerre «familiari e piccole». Appena affacciatosi alla finestra, papa Francesco, ricordando di essere tornato ieri sera dal pellegrinaggio a Fatima, ha invitato la folla: «Salutiamo la Madonna di Fatima». Ha poi ringraziato quanti lo hanno accolto in Portogallo, autorità civili e ecclesiali. 
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