Vaticano, altre accuse al Papa da parte dell'ex nunzio Viganò: «Il silenzio del Pontefice conferma il mio dossier sugli abusi»

Vaticano, altre accuse al Papa da parte dell'ex nunzio Viganò: «Il silenzio del Pontefice conferma il mio dossier sugli abusi»
di Franca Giansoldati
Venerdì 28 Settembre 2018, 08:37 - Ultimo agg. 17:16
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CITTA' DEL VATICANO – Dopo un mese di silenzio da parte del Papa e del Vaticano, l'ex nunzio negli Usa monsignor Carlo Maria Viganò torna a farsi sentire con una lettera choc in cui rinnova le domande alle quali nessuno finora  ha dato risposta e alza il livello di scontro tirando in ballo il cardinale Marc Ouellet, prefetto della congregazione dei Vescovi e depositario dei dossier sulle molestie dell'ex cardinale McCarrick.

L'atto d'accusa contro il pontefice per le coperture che avrebbe dato a McCarrick risale al 26 agosto. Da allora è seguito il silenzio ma in Vaticano stanno studiando una replica puntuale e articolata che posa sgombrare il campo da ogni ulteriore polemica.

Scrive monsignor Viganò. «Il centro della mia testimonianza è che almeno dal 23 giugno 2013 il papa ha saputo da me quanto perverso e diabolico fosse McCarrick nei suoi intenti e nel suo agire, e invece di prendere nei suoi confronti quei provvedimenti che ogni buon pastore avrebbe preso, il papa fece di McCarrick uno dei suoi principali agenti di governo della Chiesa, per gli Stati Uniti, la Curia e perfino per la Cina, come con grande sconcerto e preoccupazione per quella Chiesa martire stiamo vedendo in questi giorni».

Viganò ripete di avere rotto il segreto pontificio sui documenti ai quali aveva accesso come nunzio per il bene della Chiesa. «L’aver coperto McCarrick non sembra essere stato certamente un errore isolato da parte del papa. Molti altri casi sono stati recentemente documentati dalla stampa, mostrando che papa Francesco ha difeso preti omosessuali che hanno commesso gravi abusi sessuali contro minori o adulti. Incluso il suo ruolo nel caso del padre Julio Grassi a Buenos Aires, l’aver reinstallato padre Mauro Inzoli dopo che papa Benedetto lo aveva rimosso dal ministero sacerdotale (fino al momento in cui è stato messo in carcere, e allora a questo punto papa Francesco lo ha ridotto allo stato laicale), e per aver fermato le indagini per accuse di abusi sessuali contro il cardinale Cormac Murphy O’Connor».

Infine monsignor Viganò lancia un appello al cardinale Ouellet: «All’inizio del pontificato di Francesco aveva mantenuto la sua dignità, come aveva dimostrato con coraggio quando era arcivescovo di Québec. Poi, invece, quando il suo lavoro come prefetto della Congregazione per i vescovi è stato virtualmente compromesso perché la presentazione per le nomine vescovili da due amici omosessuali del suo dicastero passava direttamente al Papa, bypassando il cardinale, ha ceduto (…) Lei ha a sua completa disposizione i documenti più importanti che incriminano McCarrick e molti in curia che li hanno coperti. Eminenza, le chiedo caldamente di voler rendere testimonianza alla verità!»
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