I bambini delle zone terremotate ospiti dal Papa: «Siete stati bravi a reagire così»

I bambini delle zone terremotate ospiti dal Papa: «Siete stati bravi a reagire così»
di Franca Giansoldati
Sabato 3 Giugno 2017, 14:53 - Ultimo agg. 4 Giugno, 11:22
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Città del Vaticano Li ha aspettati tutti e quattrocento all'ingresso dell'Aula Paolo VI, li ha ricevuti con un: «Che bello che mi siete venuti a trovare», e poi li ha presi per mano e fatti sistemare all'interno. Il vociare confuso e allegro dei bambini ha preso il sopravvento mentre si sedevano a gambe incrociate sul pavimento di marmo. Palloncini bianchi legati ai polsi, cappellini rossi delle Ferrovie dello Stato, tanti disegni da donare a Bergoglio, fatti apposta per lui. Sono arrivati da Accumoli, Arquata del Tronto, Cascia, Norcia, Amatrice dove la terra aveva tremato forte e la loro vita da quel giorno era cambiata. Papa Francesco li ha interrogati. «Dai forza raccontatemi qualcosa». La prima bambina, un po' per scherzo, un po' dall'emozione, gli ha detto che desiderava andare al ristorante perche' aveva fame. Francesco ha riso di gusto. «E’ un modo di dire al Papa non la 
faccia lunga... sei brava». 
Francesco ha chiamato al microfono il prossimo. Un'altra bambina di 6 anni. Di quel 24 agosto non dimenticherà più la fuga della sorella e della nonna dalla casa mentre tutto sussultava e i muri sembravano piegarsi. «Adesso stiamo riparando la casa».

La casa. L'abitazione che non c'è più nell'immaginario dei bambini resta il buco nero di quei giorni carichi di tensione. «Abbiamo avuto molti problemi. Prima una tenda e poi una 
struttura in legno. Ci farebbe piacere che tu venissi a Cascia», ha 
sussurrato un'altra bambina. Un bambino di Amatrice, invece, ha ricordato la paura. «E’ stato un grande spavento per tutti, io 
non sapevo se i miei amici erano vivi. Fortunatamente si sono 
salvati tutti. La scuola poi era inagibile cosi’ poi ce l’hanno 
ricostruita». Il Papa ha aggiunto al suo racconto un particolare: «in una tenda?» Il piccolo ha annuito. Medesimo ricordo per una piccola di Acquasanta. Il Papa si compiace con le maestre e perchè «nessuno ha perso l’anno. Questo 
e’ buono». 


Papa Bergoglio sembrava un nonno. «Quello che avete vissuto
 e’ una calamita’: le calamita’ feriscono l’anima ma il Signore 
ci aiuta a riprenderci. Ringraziamo la Madonna per le cose 
buone che ci ha dato in questa calamita’». I bambini ridono, si fanno gli scherzi tra lorp, non stanno fermi un attimo, ogni tanto lanciano un pallonicino che si fa a fermare sul soffitto dell'atrio dell'Aula Nervi. Ci penseranno poi i gendarmi a tirarli giù. La gita in Vaticano è un sollievo, un momento di felicità improvvisa, racchiusa in un cammino scolastico giunto al termine dopo un anno difficile. I piccoli sono arrivati a destinazione su un Fracciarossa 1000, nuovo fiammante, scendendo alla stazioncina vaticana adiacente al palazzo del Governatorato. Il Treno dei Bambini è una idea promossa del Pontificio Consiglio della
 Cultura, attraverso la Fondazione Cortile dei Gentili, in 
collaborazione con Trenitalia-Ferrovie dello Stato.













 
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