Papa Francesco: "Suore di clausura non si perdano con Facebook"

Papa Francesco: "Suore di clausura non si perdano con Facebook"
di Franca Giansoldati
Venerdì 22 Luglio 2016, 12:54 - Ultimo agg. 18:46
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Città del Vaticano - Papa Bergoglio mette in riga gli ordini femminili, un arcipelago vastissimo, variegato, che comprende missionarie, laiche e suore di clausura, riunite in migliaia e migliaia di istituti fondati secoli addietro ma anche realtà di nuovo conio. All'esercito di suore chiede equilibrio e obbedienza. Chiede di evitare l'accidia, la tentazione dell'auto compiacimento, l'isolamento. E a proposito dell'autonomia degli ordini – ogni ordine nella sua realtà è sovrano - il Papa insiste nel far sì che l'autonomia non diventi sinonimo di isolamento e auto referenzialità. Il pericolo che intravede per molte è una vita slegata dalla realtà. Insoma occorre equilibrio. Per esempio, possono usare Internet ma con molta attenzione e "prudente discernimento". Facebook o Instatagram o Twitter potrebbero forse nascondere insidie demoniache. Chissà. La revisione della vita religiosa femminile è contenuta nella 
costituzione apostolica "Vultum Dei quaerere" (La ricerca del 
volto di Dio).

«Nella nostra società - scrive Francesco - la cultura digitale 
influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel 
modo di rapportarsi con il mondo e, particolarmente, con le 
persone. Questo clima culturale non lascia immuni le comunità 
contemplative. Certamente questi mezzi possono essere strumenti 
utili per la formazione e la comunicazione, ma vi esorto a un 
prudente discernimento affinché siano al servizio della 
formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni 
necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione dalla 
vita fraterna in comunità, né danno per la vostra vocazione, né 
ostacolo per la vostra vita interamente dedita alla 
contemplazione". 

La vita religiosa, insite il Papa, deve essere "testimonianza di vera comunione 
fraterna che con forza manifesti, nella società segnata da 
divisioni e disuguaglianze, che è possibile e bello vivere 
insieme, nonostante le differenze generazionali, di formazione e, 
a volte, culturali. Le vostre comunità siano segni credibili che 
queste differenze, lungi dal costituire un impedimento alla vita 
fraterna, la arricchiscono».

Bergoglio chiede anche maggiore collaborazione tra monasteri, anzi, tutti i monasteri, salvo casi particolari (a giudizio della Santa Sede), dovranno essere federati non solo secondo un criterio geografico, ma piuttosto secondo affinità di spirito e di tradizioni. Una misura che per certi versi è necessaria visto il calo delle vocazioni e il rischio estinzione di tanti ordini religiosi. La fusione dei monasteri per certi versi diventa una necessità.

La costituzione 
"Vultum Dei quaerere" interviene anche in materia finanziaria.  Si puntualizza che «anche se alcune comunità 
monastiche possono avere delle rendite, in accordo con il diritto 
proprio, non si esimano comunque dal dovere di lavorare e per 
le comunità dedite alla contemplazione, il frutto del lavoro non 
abbia soltanto lo scopo di assicurare un sostentamento dignitoso 
ma anche, quando possibile, di sovvenire alle necessità dei 
poveri e dei monasteri bisognosi». 

Il lavoro, in generale, «sia compiuto con devozione e fedeltà, 
senza lasciarsi condizionare dalla mentalità efficientistica e 
dall’attivismo della cultura contemporanea».
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