Papa Francesco riduce allo stato laicale padre Karadima, il prete pedofilo cileno

Papa Francesco riduce allo stato laicale padre Karadima, il prete pedofilo cileno
di Franca Giansoldati
Venerdì 28 Settembre 2018, 16:40 - Ultimo agg. 17:45
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Città del Vaticano – Con un enorme (e inspiegabile ritardo) e solo dopo forti pressioni da parte dell'opinione pubblica, delle vittime della pedofilia e dopo le polemiche sollevate dal caso Barros (il vescovo di Osorno che ha coperto il pedofilo seriale più chiacchierato di Santiago del Cile), Papa Francesco ha ridotto allo stato laicale padre Fernando Karadima, il prete orco che ha goduto per decenni della protezione dei vertici della Chiesa cilena. In un comunicato diffuso nel pomeriggio, il Vaticano conferma che il Papa ha preso il provvedimento «per il bene della Chiesa». Nonostante le inchieste svolte dalla magistratura civile e anche da quelle fatte nella Chiesa, Karadima finora era stato punito dal Vaticano solo con restrizioni relative alla sua vita pastorale (viveva in pensione in una struttura cattolica alla periferia della capitale cilena) ma senza che fosse stato intaccato il suo status di sacerdote.

Il Papa ha esercitato la potestà ordinaria e suprema in ottemperanza al canone 331 del Diritto Canonico. Il decreto di riduzione allo stato laicale, si legge ancora nella nota vaticana, è stato firmato giovedì 27 settembre ed è entrato in vigore immediatamente, dopo essere stato notificato a Karadima.

Il Vaticano non fa però alcuna menzione al ritardo di questo provvedimento. Un atto che era atteso dalle vittime di Karadima e da alcuni vescovi cileni che si battevano per la verità e la giustizia. Tra i protettori di Karadima ci sono anche i cardinali Ezzati ed Errazuriz (finora non toccati da alcun provvedimento).




 
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