Città del Vaticano - «Quando vengono a mancare la legalità e la sicurezza, sono i più deboli i primi a essere danneggiati, perché hanno meno mezzi per difendersi e provvedere a sé stessi. Ogni ingiustizia infatti colpisce anzitutto i più poveri, e tutti coloro che in vario modo possono dirsi “ultimi”». Papa Francesco si rivolge così ai poliziotti ricevuti stamattina per la festa di San Michele Arcangelo. A loro ha specificato chi rientra nella categoria degli «ultimi», innanzi tutto i migranti che lasciano la loro terra a causa della guerra e della miseria, e devono ripartire da zero in un contesto del tutto nuovo. Poi i disoccupati o chi ha perso la casa e fatica a mantenere la famiglia. INfine anche gli emarginati, i malati o chi è vittima di ingiustizie e soprusi. Ai poliziotti è andato il ringraziamento del Papa perchè, ha detto, «vi fate prossimi quando cercate di prevenire il crimine e vi adoperate nel contrasto al bullismo e alle truffe».
Il ministro dell’Intero Matteo Salvini, vicepremier stamattina ha partecipato alla messa in Vaticano per a ricorrenza di San Michele Arcangelo, santo patrono della Polizia. Nella chiesetta del Governatorato il cardinale Giovanni
Angelo Becciu ha celebrato la funzione. In prima fila, oltre al ministro dell’Interno Salvini e il capo della Polizia, Franco Gabrielli.
A mezzogiorno nell’Aula Paolo VI in Vaticano Papa Francesco
ha incontrato circa 7.000 poliziotti, provenienti da tutta Italia, accompagnati dalle famiglie, nell’ambito del 50esimo anniversario della fondazione dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
Il Papa ringrazia i poliziotti: «Senza legalità e sicurezza i primi a essere danneggiati sono gli ultimi»
di Franca Giansoldati
Sabato 29 Settembre 2018, 12:46
- Ultimo agg. 20:59
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