Papa Francesco preoccupato per xenofobia e derive razziste in Europa

Papa Francesco preoccupato per xenofobia e derive razziste in Europa
di Franca Giansoldati
Venerdì 22 Settembre 2017, 13:04
2 Minuti di Lettura
CITTA' DEL VATICANO - Stavolta per evitare polemiche Papa Francesco ha evitato di chiedere lo ius soli, anche se ha ripetuto la necessità di avere dei canali sicuri per l'accesso dei migranti in Europa. Ha descritto una situazione delicata e non ha nascosto preoccupazione di fronte ai segni di «intolleranza, discriminazione e xenofobia» verificatisi in diverse città europee. La paura dello straniero, ha detto, porta alla chiusura persino delle comunità cattoliche. «Reazioni di difesa e rigetto» anche se, ha chiarito, di non condividere «il non meglio specificato dovere morale di conservare l'identità cristiana». Stamattina ha ricevuto in vaticano i direttori europei della pastorale dei migranti ed è stata l'occasione per fare il punto su quello che si aspetta dalla Chiesa. Innanzitutto apertura. «La Chiesa si è diffusa in tutti i continenti grazie alla migrazione di missionari che erano convinti della universalità del messaggio di salvezza di Gesù Cristo. Nella storia della Chiesa non sono mancate tentazioni di esclusivismo e arroccamento culturale, ma lo Spirito Santo ci ha sempre aiutato a superarle».

«Nel mio costante ascolto delle Chiese particolari in Europa, ho percepito un profondo disagio di fronte all’arrivo massiccio di migranti e rifugiati. Tale disagio va riconosciuto e compreso alla luce di un momento storico segnato dalla crisi economica, che ha lasciato ferite profonde. Ma il disagio è anche indicativo dei limiti dei processi di unificazione europea, degli ostacoli con cui si deve confrontare l’applicazione concreta della universalità dei diritti umani, dei muri contro cui si infrange l’umanesimo integrale».

Bergoglio ha ripreso poi il contenuto del Messaggio redatto per la giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato nella quale, alcune settimane  fa, aveva incluso un appello per approvare lo ius soli, a motivo di tutela dei bambini stranieri. «Il verbo accogliere si traduce poi in altri verbi quali ampliare le vie legali e sicure di ingresso, offrire una prima sistemazione adeguata e decorosa e assicurare a tutti la sicurezza personale e l’accesso ai servizi di base. Il verbo proteggere si specifica in offrire informazioni certe e certificate prima della partenza, difendere i diritti fondamentali dei migranti e rifugiati indipendentemente dal loro status migratorio e vegliare sui più vulnerabili, che sono i bambini e le bambine. Promuovere significa essenzialmente garantire le condizioni per lo sviluppo umano integrale di tutti, migranti e autoctoni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA