Papa Francesco: 2018 pieno di guai si ingrossa il fronte contro l'Amoris Laetitia

Papa Francesco: 2018 pieno di guai si ingrossa il fronte contro l'Amoris Laetitia
di Franca Giansoldati
Domenica 7 Gennaio 2018, 14:31
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Città del Vaticano - I primi giorni del 2018 fanno presagire un anno potenzialmente fonte di grattacapi per Papa Francesco. A due anni dall'approvazione della Amoris Laetitia – la contestata esortazione apostolica con la quale è stato semplificato l'iter per lo scioglimento matrimoniale aprendo le porte ai divorziati risposati – le sacche di dissenso non solo non si sono placate, ma anzi, i borbottii carsici tra i vescovi di diversi Paesi hanno fatto alimentare nuove frizioni. Tutto era partito due anni fa in sordina quando quattro cardinali (due nel frattempo defunti) erano usciti allo scoperto chiedendo un ripensamento al Papa. Ne è nato un muro contro muro. I cardinali non hanno mai ritrattato le loro tesi, il Papa non si è mai degnato di riceverli. Questo ha generato una posizione di stallo che, qualche mese fa, ha portato il Papa a pubblicare sugli Acta (una specie di Gazzetta Ufficiale del Vaticano) la risposta che lui stesso aveva fornito all'episcopato argentino su come si dovesse applicare l'Amoris Laetitia.

La comunicazione diventava così non tanto una interpretazione ma una norma di legge valida per tutti gli altri episcopati, dove si spiegava come i vescovi dovessero trattare in futuro i matrimoni falliti e il nodo dei divorziati risposati. Purtroppo nemmeno questo strumento normativo ha tacitato le ondate di critica. Più che una questione di sfumature, si tratta ormai di un approccio radicalmente diverso, da una parte il possibilismo misericordioso affidato da Papa Bergoglio ai preti, dall'altra il rigido schema finora applicato dalla tradizione che si rifà alle parole del Vangelo. Una querelle che difficilmente si sopirà a breve. E il 2018 non farà eccezione. Stavolta a mettersi di traverso sono tre vescovi del Kazakistan: il mese scorso hanno stilato un documento – estendendolo anche ad altri vescovi - per mettere in chiaro che non è loro intenzione seguire alla lettera le indicazioni fornite dal Papa ai vescovi argentini. «Come vescovi cattolici, siamo costretti in coscienza a professare, di fronte all’attuale dilagante confusione, l’immutabile verità e l’altrettanto immutabile disciplina sacramentale riguardo all’indissolubilità del matrimonio secondo l’insegnamento bimillenario ed inalterato del Magistero della Chiesa» hanno scritto i vescovi kazaki. A questo passaggio hanno aderito altri vescovi.

Tra questi un vescovo e un nunzio italiani, due voci poco ingessate e convenzionali, collocabili tra le posizioni più ortodosse: monsignor Luigi Negri, già vescovo di Ferrara e monsignor Carlo Maria Viganò, già nunzio negli Usa e durante il pontificato di Ratzinger segretario del Governatorato, noto per avere pagato di persona la sua ferma denuncia di ruberie all'interno del Vaticano e questi spedito negli Stati Uniti dal cardinale Bertone. Monsignor Negri ha spiegato che «davanti alla grave confusione che c’è nella Chiesa riguardo al tema del matrimonio è necessario riproporre la chiarezza della posizione tradizionale». A loro si è aggiunto il vescovo di Salisburgo, Andreas Laun che al sito ultra-tradizionalista One Peter Five ha chiosato: «E' vero, ho firmato anche io. Nella storia ci sono state altre critiche fatte ai pontefici e non sarà l'ultima. Conoscevo personalmente i cardinali Meisner e Caffarra e la loro competenza in materia. Anche se ora non ci sono più diciamo che sono in buona compagnia».

Il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, intervistato dalla rivista Tercera, minimizza su tante polemiche ricordando che anche i predecessori di Francesco hanno fatto i conti con resistenze interne e tensioni. «Io non le enfatizzerei. Pensiamo a Paolo VI e a Giovanni XXIII che ai loro tempi dovettero subire accuse pesanti, persino di essere comunisti e massoni. Insomma, questo fronte non è una cosa nuova ed è normale che in un corpo tanto vasto come quello della Chiesa vi siano voci contrarie». Ma ci sono i rischi di uno scisma? «Mi pare proprio una esagerazione».
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