Il Papa a San Pietro per la messa di Natale: «Dio arriva gratis per tutti»

Il Papa a San Pietro per la messa di Natale: «Dio arriva gratis per tutti»
di Franca Giansoldati
Martedì 24 Dicembre 2019, 22:18 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 10:34
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Città del Vaticano - In un mondo dove «tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, Dio arriva gratis. Il suo amore non è negoziabile: non abbiamo fatto nulla per meritarlo e non potremo mai ricompensarlo». Il messaggio che diffonde Papa Francesco la notte di Natale nella basilica di San Pietro ha a che fare con la bontà di Dio, un oceano inesauribile di bene nell'andare incontro a chi è debole e non ha voce. In questa nascita Cristo non chiedere nulla in cambio.

«Gesù ce lo mostra stanotte: non ha cambiato la storia forzando qualcuno o a forza di parole, ma col dono della sua vita. Non ha aspettato che diventassimo buoni per amarci, ma si è donato gratuitamente a noi. Anche noi, non aspettiamo che il prossimo diventi bravo per fargli del bene, che la Chiesa sia perfetta per amarla, che gli altri ci considerino per servirli. Cominciamo noi. Questo è accogliere il dono della grazia» ha detto il Papa. 

La messa di Natale viene celebrata in mondovisione in una basilica gremita. Francesco nella sua omelia ricorda anche che quel bambino di cui narrano i Vangeli, adagiato in una greppia, in una notte fredda e buia ma illuminata dalla luce divina, si lascia abbracciare da tutti, senza alcuna differenza. «Stanotte ci rendiamo conto che, mentre non eravamo all’altezza, Egli si è fatto per noi piccolezza; mentre andavamo per i fatti nostri, Egli è venuto tra noi. Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore. A me, a te, a ciascuno di noi oggi dice: «Ti amo e ti amerò sempre, sei prezioso ai miei occhi». 

Francesco insiste sul concetto dell'asimmetria: «Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene; ti ama e basta. Il suo amore è incondizionato, non dipende da te. Puoi avere idee sbagliate, puoi averne combinate di tutti i colori, ma il Signore non rinuncia a volerti bene». 

In questa visione è un errore pensare che Dio sia «buono se noi siamo buoni e che ci castiga se siamo cattivi. Non è così. Nei nostri peccati continua ad amarci. Il suo amore non cambia, non è permaloso; è fedele, è paziente. Ecco il dono che troviamo a Natale: scopriamo con stupore che il Signore è tutta la gratuità possibile, tutta la tenerezza possibile. La sua gloria non ci abbaglia, la sua presenza non ci spaventa. Nasce povero di tutto, per conquistarci con la ricchezza del suo amore».

Infine un incoraggiamento. «Non aspettiamo che il prossimo diventi bravo per fargli del bene, che la Chiesa sia perfetta per amarla, che gli altri ci considerino per servirli. Cominciamo noi».

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