Città del Vaticano – La guerra che continua a mietere vittime in Ucraina, i milioni di profughi ai confini dell'Europa, le incertezze sul futuro europeo faranno da inevitabile sfondo al viaggio del Papa a Malta, deciso a suo tempo ma più volte rimandato a causa del Covid, per parlare di immigrazione nel Mediterraneo. Il 36esimo viaggio del pontefice inizierà domattina e durerà due giorni sull'isola nella quale fu naufrago l'apostolo Paolo nel 60 d.C. Nei cinque discorsi previsti la grande questione che sarà affrontata da Francesco è quella dei migranti, tema che dal Mediterraneo in questo ultimo mese si è spostato ai confini polacchi, ungheresi, moldavi, romeni.
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L’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM) ha stimato che il numero di morti e dispersi in mare nel primo mese del 2022 sia di 354.
Ad accogliere Papa Francesco sarà il nuovo premier laburistqa Robert Abela dopo la vittoria elettorale del 26 marzo. Abela, già premier uscente dopo aver sostituito il dimissionario Joseph Muscat nel gennaio 2020, ha prestato giuramento alcuni giorni fa, accelerando le tappe istituzionali in vista dell'accoglienza al pontefice.
Domani pomeriggio il Papa partirà da Valletta a bordo di un traghetto veloce per andarea a Gozo dove terrà un incontro di preghiera presso la Basilica della Beata Vergine di Tà Pinu.
Domenica mattina, dopo un incontro privato con i Gesuiti presso la Nunziatura, visiterà la Grotta di San Paolo nella Basilica di San Paolo a Rabat, poi celebrerà la messa a Floriana che includerà anche la preghiera dell’Angelus. Prima di lasciare Malta, Papa Francesco visiterà i migranti al Laboratorio della Pace a Hal Far.
Il viaggio sarà anche un test sulla salute del pontefice che da tempo soffre di una dolorosa infiammazione al ginocchio che a volte gli impedisce di restare a lungo in piedi o di camminare.