Pressing della Cei e degli ospedali cattolici sul Colle: «Presidente rinvii alle Camere il testamento biologico»

Pressing della Cei e degli ospedali cattolici sul Colle: «Presidente rinvii alle Camere il testamento biologico»
di Franca Giansoldati
Lunedì 18 Dicembre 2017, 17:50 - Ultimo agg. 19 Dicembre, 17:07
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Città del Vaticano – La legge è incostituzionale. Il mondo cattolico si appella al Quirinale perché il Presidente Sergio Mattarella rinvii alle Camere il testo appena approvato sul testamento biologico. Un passo meditato ma fermo, dietro il quale si nasconde un disagio sempre più palpabile. «Nella convinzione che tali  norme configgono con piu’ disposizioni della Costituzione  italiana e in particolare l’applicazione delle d.a.t. reca  pregiudizio agli Istituti sanitari religiosi». La lettera arrivata al Colle, promossa dal Centro Studi Rosario Livatino è stata firmata da Massimo Angelelli, Responsabile Ufficio Pastorale Sanitaria della CEI, padre Virginio Bebber, Presidente dell’Associazione  Religiosa Istituti Socio-Sanitari, Filippo Boscia, Presidente  dell’Associazione Italiana Medici Cattolici, Aldo Bova,  Presidente del Nazionale Forum Associazioni Sanitarie  Cattoliche, e Francesco Bellino, Presidente della Societa’  Italiana Bioetica e Comitati Etici e Massimo Gandolfini,  Presidente del Comitato Difendiamo i nostri Figli. Nella lettera si  sottolinea in particolare il pregiudizio che l’applicazione  delle d.a.t. reca agli Istituti sanitari religiosi. «Noi seguiremo il Vangelo». L’iniziativa non ha precedenti e si richiama  in proposito quanto è stato affermato il 12 giugno durante l’audizione al Senato dei rappresentanti della sanità cattolica:  a fronte delle preoccupazioni per l’assenza nel testo di una  disciplina dell’obiezione di coscienza, ovvero di una esenzione  delle strutture sanitarie di ispirazione religiosa, è stato detto che le controversie sarebbero state risolte davanti alla  Corte costituzionale. Nell’ipotesi di conflitti, durante le audizioni, era stato anche detto che la  soluzione sarebbe stata togliere «le convenzioni agli enti  ospedalieri d’ispirazione cattolica». Uno scenario che resta aperto e che causerebbe l’effetto "di impedire tout  court l’operativita’ di realta’ come la Fondazione Policlinico  A.Gemelli, l’Ospedale pediatrico Bambin Gesu’, l’Ospedale  Fatebenfratelli, l’Ospedale Cristo Re, il Campus Bio-Medico,  l’Associazione la Nostra famiglia, la Fondazione Poliambulanza, la Fondazione Maugeri, la Casa di Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, e le altre 100 strutture analoghe  esistenti sul territorio nazionale. Una simile conclusione si pone in contrasto con l’articolo 7 della Carta, e con gli  Accordi concordatari che quella norma recepisce"
 

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