Scuola, Bussetti a Napoli per l'inaugurazione dell'anno scolastico

Scuola, Bussetti a Napoli per l'inaugurazione dell'anno scolastico
Sabato 25 Agosto 2018, 13:12 - Ultimo agg. 26 Agosto, 09:06
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Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, sarà a Napoli per l'inaugurazione dell'anno scolastico. Il ministro ha accettato l'invito dell'assessore all'Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, rivoltogli nel corso della giornata conclusiva del Campus estivo di formazione dell'Agidae che si è svolta al Maschio Angioino. Bussetti, nell'accettare l'invito dell'amministrazione comunale, ha rilanciato invitando il Comune ad adoperarsi per favorire la nascita di centri volti a combattere e contrastare il fenomeno dell'abbandono e della dispersione scolastica che - ha affermato - «è un problema che riguarda Napoli così come altre zone di tante città metropolitane italiane».
 


Il ministro ha riportato in sala esperienze già esistenti in altre città italiane dove - come spiegato - «si sono costituiti centri che volontariamente operano in contesti urbani accogliendo i ragazzi che si sentono in difficoltà, che vivono un momento, una situazione di disagio e che chiedono aiuto per recuperare discipline scolastiche. In questi luoghi - ha sottolineato - i ragazzi trovano aiuto e sostegno e ciò che più colpisce è che una volta superata la loro crisi tornano per aiutare i loro coetanei».

Bussetti ha evidenziato che la dispersione scolastica si traduce anche «in dispersione di risorse, di energie, di lavoro, motivo per cui dobbiamo maggiormente efficientare la scuola e vedremo che l'abbandono si abbatterà». Da qui la necessità che venga restituito alla scuola «un ruolo centrale. C'è bisogno di cura e di attenzione per i nostri ragazzi che nella crescita vivono momenti di crisi. Il compito della scuola, di tutte le agenzie educative deve essere rendere i ragazzi autonomi, riuscire a dare forza alle loro potenzialità rendendoli liberi. Conoscere i ragazzi - ha concluso - è il primo vero passo per realizzare una buona scuola e per farlo servono docenti preparati che abbiano gli strumenti per trovare l'anima degli studenti».

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