Virus aviari e tubercolosi: tornano gli spettri di malattie ritenute sconfitte

Virus aviari e tubercolosi: tornano gli spettri di malattie ritenute sconfitte
di Ettore Mautone
Venerdì 8 Settembre 2017, 11:21
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Dengue, Febbre gialla, Chikungunia, West Nile, ma anche Rickettiosi, Leishmaniosi e vari virus aviari. Ecco cosa c'è oltre il confine della malaria nel territorio delle malattie infettive trasmissibili diffuse in mezzo mondo. Alcune tropicali, tipiche delle zone dell'Africa e dell'Asia, altre presenti in passato anche alle nostre latitudini, che credevamo sradicate definitivamente e che invece tornano d'attualità sia per i cambiamenti climatici, sia per la globalizzazione e i flussi migratori, sia per il progressivo sviluppo di microrganismi resistenti alle cure come per esempio avviene per la tubercolosi.

Partiamo da Chikungunya, malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. La prima epidemia nel 1952 in Tanzania. Negli anni Cinquanta vari focolai in Asia e in Africa. In Europa nell'agosto 2007 i primi casi in Emilia preceduti a marzo 2006 del primo caso al Cotugno di Napoli. Il paziente, un uomo di 51 anni, di ritorno da una vacanza alle Mauritius, accusò i tipici sintomi della malattia: febbre, cefalea, dolori articolari, macchie e bollicine sulla cute (simili a quelli della rosolia). In alcuni casi la malattia evolve in maniera grave. Nei casi benigni si risolve dopo 4 giorni. Tipiche le artralgie, tali da limitare i movimenti dei pazienti che tendono a rimanere immobili. Chikungunya in lingua swahili significa «ciò che curva». Alcuni ceppi mutati sono trasmissibili dalla zanzara tigre ma anche da zanzare egiziane, africane e varie specie del genere Culex. Non c'è profilassi.

Passiamo alla Dengue, malattia infettiva tropicale anch'essa virale. L'infezione garantisce un'immunità a vita ma solo per uno dei 4 sottotipi contratti. Anche in questo gli untori sono zanzare del genere Aedes, in particolar modo la specie Aedes aegypti. Si presenta con febbre, cefalea, dolore muscolare e articolare, oltre al caratteristico esantema cutaneo. Pericolosa se emorragica. Circa 40 i casi in Italia all'anno (anche italiani andati all'estero). Il periodo di incubazione è di 2-4 giorni circa. La malattia ha un andamento tipicamente bifasico. Anche in questo caso non c'è profilassi. West Nile (febbre del Nilo occidentale). L'ultima epidemia è stata registrata a New York con un ponte tra le zanzare e i Corvi e da questi all'Uomo. I casi in genere sono denunciati alle autorità sanitarie e vi è obbligo per i Comuni di effettuare disinfestazioni nei pressi delle abitazioni dei malati. Negli ospedali le disinfestazioni e le zanzariere dovrebbero essere la norma altrimenti anche il personale sarebbe a rischio. La cura è sintomatica.
Febbre gialla, detta anche tifo itteroide o febbre delle Antille è una malattia virale acuta. Febbre, brividi, perdita di appetito, nausea, dolori muscolari e mal di testa i tipici sintomi. Può recidivare e causare danni al fegato, emorragia e insufficienza renale. Esiste la vaccinazione. In Africa è vietato l'ingresso ai non vaccinati. Le rickettsiosi sono malattie infettive provocate da batteri trasmessi dalle zecche. L'esordio è in genere improvviso con febbre, cefalea, malessere generale, vasculite periferica e spesso associata ad una eruzione cutanea maculo papulosa. Si cura con antibiotici.