Vaccini, incontro Stato-Regioni, Lorenzin: «Partire subito, ma le sanzioni possono essere modificate». Il Veneto ricorre

Vaccini, incontro Stato-Regioni, Lorenzin: «Partire subito, ma le sanzioni possono essere modificate». Il Veneto ricorre
Giovedì 22 Giugno 2017, 19:11 - Ultimo agg. 23 Giugno, 15:23
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Il decreto vaccini si può modificare in sede di conversione, ma il provvedimento non va snaturato degli elementi scientifici. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo la Conferenza delle Regioni. «Noi abbiamo presentato un decreto che ha vari aspetti, poi dal Parlamento mi aspetto le azioni di miglioramento e su questo il mio atteggiamento è totalmente laico - ha sottolineato - Unico punto per me che rimane inderogabile è che il decreto non può venir meno agli elementi scientifici messi in campo. Questo non è un decreto politico nel senso del termine, è un decreto tecnico che risponde ai bisogni di urgenza per prevenire delle emergenza. Questi bisogni di urgenza ci sono stati indicati dalle autorità scientifiche, l'elenco delle vaccinazioni è stato fatto dalle autorità sanitarie e scientifiche quindi le modifiche al decreto vanno bene solo se avvalorate da autorità sanitarie». Anche le sanzioni possono essere rimodulate. «Non sono penali ma economiche - ha detto - l'importante è che non vengano sminuite altrimenti perderebbe senso la sanzione». 

«Abbiamo bisogno di partire subito con il decreto perché dobbiamo fare alzare le coperture» ha aggiunto il ministro. Secondo il ministro la sentenza della Corte Ue di ieri non sarà un problema per l'applicazione del decreto. «Non lo sarà perché dice quello che già succede - ha sottolineato Lorenzin - cioè che il giudice ascolta le parti e decide. Noi abbiamo proposto per questo un albo dei periti in base all'impact factor».

Il Veneto, con il governatore Luca Zaia, ha confermato il ricorso contro l'obbligatorietà. «La stragrande maggioranza delle Regioni è ovviamente favorevole e applaude a questo provvedimento» ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, affrontanto anche il caso Veneto definendo la decisione di fare ricorso alla Corte Costituzionale «un atteggiamento legittimo ma assolutamente incomprensibile, anche perché non è un vezzo di qualcuno essersi svegliato una mattina e avere deciso che bisognava obbligare le famiglie a vaccinare i propri figli. Non è tollerabile a mio parere - ha sostenuto - che nel 2017, qui e in altre parti di Europa, si torni ad avere paura di ammalarsi per malattie di cui per decenni non avevamo più sentito parlare». 

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