Scoliosi, il centro di Pineta Grande
argine contro i viaggi della speranza

Scoliosi, il centro di Pineta Grande argine contro i viaggi della speranza
Mercoledì 29 Marzo 2017, 20:19
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Provoca una deformità della colonna vertebrale che può causare dolore invalidante, gravi problemi respiratori e deficit neurologici, oltre alla depressione. È la scoliosi, patologia che in Campania colpisce il 3-4 per cento della popolazione in età scolare, e nell’adulto si osserva con maggiore frequenza. Le donne sono più colpite: fino a 6 volte più degli uomini. E, su circa 150mila ammalati nella nostra regione, 50mila ne soffrono in forma grave e, in questi casi occorre, intervenire chirurgicamente. «La grande maggioranza dei pazienti emigra, però, alla ricerca di cure», fa notare Alfredo Bucciero, direttore del reparto di neurochirurgia di Pineta Grande di Castel Volturno, che ha undici posti letto ed esegue una ventina di interventi specialistici all'anno ed è determinato a implementare l'attività, anche facendo conoscere il centro specializzato per la chirurgia delle scoliosi operativo da tre anni.

Bucciero spiega: «L’intervento si rende necessario quando la curvatura della scoliosi supera i 40-50 gradi: la gravità della malattia infatti dipende dal raggio di curvatura della colonna vertebrale e dalla sua progressione. La tecnica da noi usata per operare è consolidata: consiste nel fissare le parti più resistenti delle vertebre con viti e uncini a due barre metalliche che vengono precedentemente sagomate al fine di riprodurre la curvatura fisiologica del rachide. I materiali utilizzati nell’impianto sono  leghe di titanio che forniscono ottime proprietà biomeccaniche. E il paziente così trattato si riprende in tempi record, ancor prima di quanto richiesto con il busto ortopedico. Basta una settimana di degenza, al massimo 10 giorni e può gradualmente tornare a una vita normale e dedicarsi persino allo sport».

 
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