Sanità, allo studio
lo stop ai superticket

Sanità, allo studio lo stop ai superticket
di Luca Cifoni
Giovedì 20 Aprile 2017, 08:27
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Roma. Li chiamano superticket, non tanto per l'importo quanto per il fatto che si aggiungono per legge dello Stato a quelli già previsti autonomamente dalle Regioni. Ieri sono stati al centro della riunione tra rappresentanti delle Regioni e ministero della Salute, convocata per discutere proprio del riassetto delle varie forme di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Si trattava del primo vero incontro dopo l'insediamento del tavolo e dunque non erano attesi risultati conclusivi. L'intenzione di superare l'attuale situazione è stata comunque ribadita sia da Antonio Saitta, assessore alla Sanità del Piemonte e coordinatore dei suoi colleghi, sia da Luca Coletto del Veneto. Quest'ultimo in particolare si è spinto in avanti ipotizzando che l'eliminazione del balzello da 10 euro sulle visite specialistiche e sulla diagnostica possa essere finanziato tramite un contributo sui codici verdi al Pronto soccorso.

Attualmente è previsto che i cittadini paghino di tasca propria solo in caso di codice bianco ovvero quando l'accesso al Pronto soccorso avviene per pazienti in condizioni non critiche, per i quali non si rendono necessarie prestazioni urgenti e dunque non c'è ricovero. L'importo varia da Regione a Regione. Il codice verde riguarda invece i pazienti in condizioni poco critiche: un contributo richiesto anche per queste situazioni incrementerebbe quindi gli introiti dal sistema del Pronto soccorso. Una riforma alternativa potrebbe prevedere una compartecipazione alle spese graduata in base al reddito Isee. In una prima fase comunque il lavoro si concentra sulla definizione esatta di un quadro molto differenziato nelle varie aree del Paese. «I tecnici - ha spiegato Saitta - lavoreranno ora alla raccolta dei dati regionali sui ticket e sulle esenzioni dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, ed entro la fine di aprile ci sarà una nuova riunione». Questo perché «è fondamentale conoscere i dati prima di entrare nel merito delle proposte».

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