«L'ingiustificato allarme-meningite
distrae dal problema vero: l'influenza»

«L'ingiustificato allarme-meningite distrae dal problema vero: l'influenza»
Giovedì 5 Gennaio 2017, 10:00
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Ciro Esposito, dirigente Medico del Monaldi-Cotugno-CTO docente in Microbiologia e Virologia presso Università Federico II interviene sulla questione allarme meningite.

In una lettera al nostro giornale scrive: 
«Ogni volta che si verifica un episodio da agente infettivo si crea un ingiustificato allarme. Gli esempi, purtroppo, sono numerosi. E l'allarme chedilaga in questi giorni per i casi di meningite è "ingiustificato" e pericoloso. Ingiustificato perché in Italia, come sottolineato anche dal Ministero della salute, il numero totale dei casi di meningite dello scorso anno sono diminuiti rispetto al biennio precedente, passando da 1.479 nel 2014, a 1.815 nel 2015 e a 1.376 nel 2016. Mentre, senza voler minimizzare la gravità, della patologia, i decessi registrati sono solo qualche decina. Pericoloso perché distrae da quello che rappresenta un serio problema di sanità pubblica come l’Influenza che ogni anno fa registrare dai 3 ai 6 milioni di casi in Italia, provocando diverse centinaia di morti, attribuite direttamente all'Influenza e migliaia di morti (7-8 mila persone stimate) per le conseguenze e le complicanze di questa infezione rappresentate da polmoniti e broncopolmoniti. Perché succede? La disinformazione la fa da padrone. Sarebbe necessaria invece una corretta e costante informazione sulle malattie infettive e sulla possibilità di prevenirle, al fine di fornire informazioni scientifiche certe da rendere ognuno consapevole degli eventuali rischi ed assumere comportamenti adeguati alla realtà della problematica».

Poi il cattedratico precisa. «Poche le notizie da conoscere sulla meningite batterica. Le meningiti batteriche sono causate prevalentemente da: Streptococus pneumoniae, Neisseria meningitidis, Haemophilus influenzae di tipo B. Il serbatoio naturale di questi batteri è il nasofaringe, a partire dal quale possono essere trasmessi ad altri individui attraverso le goccioline (droplets) emesse durante la fonazione oppure tramite la tosse e gli starnuti. Le droplets hanno costantemente un diametro >5μm, sono disseminate in un’area ristretta (entro 1 metro) e possono depositarsi sulla congiuntiva, sulla mucosa nasale o sulla bocca.
Ne consegue che soltanto un contatto ravvicinato e non protetto permette la trasmissione dell’agente patogeno a soggetti che frequentano “regolarmente” (quotidianamente) il paziente: partners sessuali, compagni di classe, compagni di lavoro che condividono la stessa stanza, operatori sanitari esposti. Non può essere diffusa semplicemente respirando l'aria in cui sia stata presente una persona affetta, come il raffreddore comune o l’influenza. La contagiosità del meningococco è bassa, con rari casi secondari. Tuttavia il meningococco può essere responsabile di focolai epidemici. Per evitare la trasmissione, si consiglia un trattamento con antibiotici per tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con i malati. Differentemente, la meningite da pneumococco si presenta in forma sporadica per cui la profilassi antibiotica non è raccomandata. Anche nei casi di meningite da Haemophilus influenzae di tipo b, è invece indicata la profilassi antibiotica per chi ha avuto contatti stretti. Vaccinazione In linea generale, nessun vaccino protegge al 100%, anche se la protezione è altissima (95%), ma i vaccini rappresentano una importante opportunità di protezione per sé stessi e per gli altri, poiché più è alta la copertura vaccinale minore è la circolazione della malattia. Dal 1980, l'immunizzazione contro l'Haemophilus influenzae di tipo B nei schemi di vaccinazione infantile di routine ha praticamente eliminato questo patogeno come causa di meningite nei bambini. Per il meningococco esistono vaccini contro i sierotipi A, B, C, W135 e Y. Solo in caso di focolai epidemici con incidenza superiore a 10 casi per 100.000 abitanti nell’arco di tre mesi, le attuali raccomandazioni internazionali indicano l’opportunità della vaccinazione su larga scala, per cui la corsa spasmodica presso i centri di prevenzione per vaccinarsi è ingiustificata
».
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