Guerra: «Basta allarmismi
i vaccini per la meningite ci sono»

Guerra: «Basta allarmismi i vaccini per la meningite ci sono»
di Elena Romanazzi
Giovedì 5 Gennaio 2017, 08:39 - Ultimo agg. 08:40
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Ranieri Guerra, direttore generale del dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute su un punto non transige. «I vaccini ci sono e non si dica il contrario».

Eppure le aziende sanitarie sembrano in difficoltà
«E’ un problema di logistica, di distribuzione. Le Asl sono state prese di sorpresa dal momento che c’è stato un aumento massiccio di richieste fuori dalla logica, fuori dal normale e del tutto ingiustificato».
La carenza dipende dalle Regioni?
«Assolutamente no. Si tratta semplicemente di trasportare i vaccini dai magazzini dove vengono custoditi alle aziende sanitarie, anche se l’incremento di richieste lo ribadisco è del tutto ingiustificato. Non siamo in presenza di una epidemia. E i dati lo dimostrano».
Le numerose segnalazioni giunte nei giorni scorsi fanno pensare ad un picco di infezioni da meningococco.
«Sono complessivamente 191 quelle segnalate nel corso del 2016 in diminuizione rispetto al 2015 e 1042 da pneumococco. Tredici i decessi. Se consideriamo il totale della popolazione di tutto si può parlare tranne che di epidemia».
In Toscana c’è una situazione del tutto particolare.
«Negli ultimi due anni c’è stato un eccesso di casi di meningite di tipo C che la Regione sta contrastando con il piano vaccinale e i relativi richiami».
È stato approvato in Toscana anche il terzo richiamo. Può essere efficace? 
«Ci sono delle valutazioni in corso, è comunque molto importante la campagna di vaccinazioni che viene effettuata in Toscana. Tuttavia le valutazioni devono essere fatte regione per regione in base alle esigenze».
Oggi è fissata una riunione al ministero. Riguarda l’approvvigionamento di vaccini e i casi di meningite?
«Si tratta di una riunione tecnica che anticipa una serie di incontri operativi per il lancio del nuovo piano nazionale di vaccinazione».
Quali sono le novità?
«Intanto è inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza e devono essere erogati a titolo gratuito. Non è una offerta allargata al 100 per cento della popolazione questo è evidente. Ma ad esempio il vaccino per lo pneumococco verrà erogato alle persone anziane e ai soggetti considerati a rischio con il vaccino antinfluenzale. Viene introdotto un calendario unico di vaccinazione a livello nazionale. Di conseguenza ci saranno dei tempi stabiliti in tutte le Regioni. Ed è un dato significativo. Ma ci sono anche altri elementi».
Quali?
«L’istituzione dell’anagrafe vaccinale nazionale».
Ritornano i vecchi libretti delle vaccinazioni che un tempo arrivavano direttamente a casa dopo la nascita di un bimbo?
«Non esattamente. Ma finalmente si avrà un quadro nazionale completo sulle vaccinazioni in Italia. I dati confluiranno in un unico database. Verrà digitalizzato tutto ciò che attualmente è materiale cartaceo di cui spesso, vista la mole di dati, si perdono le tracce».
In quanto tempo entrerà in vigore l’anagrafe nazionale vaccinale?
«Tecnologicamente si sta parlando di una cosa banale. Tutte le regioni dovranno essere dotate di una base tecnologica comune, vanno formati gli operatori e occorre avere il via libera dal Garante della privacy in merito al rispetto degli standard di confidenzialità dei dati che verranno inseriti».
I genitori che non hanno vaccinato il figlio verranno chiamati?
«Potranno essere contattati per rendere loro comprensibile il concetto di rischio. Bisognerebbe fermarsi e riflettere che esistono dei soggetti, molti bambini, che a causa di specifiche patologie non possono effettuare i vaccini e dunque coloro che vengono immunizzati tutelano anche chi non lo può fare. Nel nuovo piano si cerca di superare il concetto tra obbligo e raccomandazione».
Non mancano le polemiche sull’efficacia dei vaccini. C’è stata una flessione consistente nella somministrazione dell’antinfluenzale. Quest’anno come è andata?
«C’è un incremento. Ma i dati sono ancora parziali. Non si è ancora nel picco stagionale. Sicuramente c’è stato un miglioramento rispetto agli anni passati. Il trend è positivo».
Febbre alta, rigidità, dolori ovunque. L’influenza ora fa pensare subito alla meningite.
«Non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma. Il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari».

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