Maria Elena muore a 26 anni a causa dell'anoressia: «L'Asl le ha negato le cure fuori dalla regione»

Maria Elena muore a 26 anni a causa dell'anoressia: «L'Asl le ha negato le cure fuori dalla regione»
di Alessia Strinati
Giovedì 6 Settembre 2018, 18:20 - Ultimo agg. 7 Settembre, 09:33
2 Minuti di Lettura
Maria Elena è morta mentre aspettava di essere curata. Aveva 26 anni e pesava appena 28 chili, soffriva da tempo di anoressia e le sue condizioni erano ormai al limite. Era in attesa del via libera da parte della regione, un permesso che le avrebbe consentito di ricoverarsi in una struttura situata lontano dalla sua casa a Chieti,  dove forse avrebbe potuto intraprendere il percorso di guarigione.



La burocrazia troppo lenta però l'ha uccisa. Le sue condizioni erano troppo gravi ed è morta prima che potesse anche provare a uscire dall'incubo in cui viveva ormai da tempo. Sette mesi prima era stata costretta ad abbandonare le cure in Toscana proprio perché l'azienda sanitaria della sua città non ha inviato la proroga. Alessandro Pompilio, il fratello di Maria Elena, non si dà pace per quanto successo e denuncia: «Aveva sempre boicottato ogni tentativo di cura, ma ora aveva deciso di provarci», racconta a La Repubblica, «Ci dissero che il problema erano i soldi, perché i ricoveri fuori regione costano di più».

Dopo anni di ricoveri finiti male, questa volta sembrava che Maria Elena volesse veramente guarire, dopo una serie di trafile burocratiche la famiglia era riuscita a far entrare la 26enne al centro Madre Cabrini di Pontremoli, da lì trasferita all'ospedale di Massa dove avrebbe dovuto prendere un po' di peso prima di tornare alla clinica e seguire un percorso che le era già stato studiato dai vari esperti che lavorano all'interno della struttura. I primi due mesi erano scaduti però e la proroga non arrivava, la ragazza è stata costretta a tornare a casa e poco dopo è morta.

«Pesava 28 kg e l’ho dovuta portare via dall’ospedale. Arrivato a Chieti sono corso al pronto soccorso pregando che la ricoverassero», continua il fratello che spiega come sia stata dimessa però dopo due giorni, anche se effettivamente era ancora in pericolo di vita. Come soluzione temporanea, intanto, i familiari avevano fatto trasferire la giovane in un reparto di lungodegenza a Ortona e mentre il fratello proseguiva la sua battaglia tra i vari enti però Maria Elena moriva. Ad ucciderla è stata un'infezione partita da un ago che aveva al braccio, che in un corpo debole come il suo è stato fatale. Sono state diverse le persone che si sono schierate dalla parte di Alessandro che chiedono spiegazioni per quanto successo alla 26enne e vogliono risposte dai vari enti e dal ministero della salute. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA