Intervista al ministro Lorenzin: «Meno vaccini, più morti. Non fermeranno il decreto»

Intervista al ministro Lorenzin: «Meno vaccini, più morti. Non fermeranno il decreto»
di Ettore Mautone
Sabato 24 Giugno 2017, 08:26 - Ultimo agg. 25 Giugno, 10:27
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L'eccesso di mortalità segnalato nel 2017 dall'Istat e il numero record di decessi, registrati in Italia (ma soprattutto al Sud) nei primi due mesi dell'anno - approfonditi dall'inchiesta di Marco Esposito - sono, secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, «un fenomeno negativo che ha una diretta correlazione con il preoccupante calo delle coperture vaccinali registrate in Italia negli ultimi anni. Legame di cui c'era stato sentore dice Lorenzin - anche nel 2016, quando ad un allarme dell'Aifa scattato su un lotto antinfluenzale momentaneamente sospeso (il Fluad, allarme poi rientrato ndr) corrispose un calo dell'aderenza ai vaccini e un picco di mortalità nella popolazione anziana». Ciò conferma, secondo il ministro «le buone ragioni dell'impianto del decreto sulla obbligatorietà dei vaccini» sebbene quest'ultimo, in sede di conversione in legge, «potrà essere rivisto in alcuni punti alla luce degli emendamenti». Modifiche, dice ancora il ministro Lorenzin, «che non potranno svilire la scelta di fondo del governo sulla obbligatorietà e sul principio della sanzione per chi disattende tale obbligo». Il prossimo passo? Linee guida alle Regioni per il potenziamento dei servizi di prevenzione e Salute mentale.

Ministro Lorenzin, il 2017 è iniziato con un record di mortalità. C'è un calo dell'assistenza?
«Ci sono in gioco vari fattori: l'aumento del tasso di anzianità e la correlazione tra calo vaccinale e maggiore mortalità di pazienti fragili. L'anziano si protegge col vaccino. Abbiamo avuto inverni molto freddi e un'influenza che colpisce i polmoni con tantissime ospedalizzazioni in Italia e Francia. Da qui l'aumento dei decessi».
Il decreto sui vaccini è in fase di conversione. Farete modifiche?
«Sono stati presentati 285 emendamenti, li approfondiremo tutti. Ma la linea di condotta resta quella indicata dalle autorità sanitarie del Paese. Sono propensa ad accogliere modifiche migliorative ma non a svuotare il decreto».
Obbligatorietà e sanzioni saranno discussi?
«Sono il nucleo della norma e non sono in discussione. Si può discutere sull'entità delle sanzioni, sulla obbligatorietà di uno o l'altro vaccino. Ma la lista non è una scelta politica bensì tecnica assunta su basi scientifiche».
Correnti di pensiero sono a favore del vaccino ma contrari alla obbligatorietà.
«La posizione netta di tutte le società scientifiche è stata a favore dell'impianto della norma».
Era l'unica strada possibile?
«L'unica praticabile per evitare emergenze nel prossimo futuro. L'epidemia di morbillo in atto è considerato dai ricercatori un indice della vulnerabilità del Paese».

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