Linfedema all'Università Federico II:
oggi la prima giornata regionale

Linfedema all'Università Federico II: oggi la prima giornata regionale
di Patrizia Marino
Sabato 21 Gennaio 2017, 11:04
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Oggi all’università Federico II presso l’aula didattica Giuseppe Negro si svolgerà la I giornata regionale di sensibilizzazione del linfedema promossa da SOS linfedema e patologie correlate onlus e da Italf! Importante associazione internazionale che si occupa di linfologia in maniera globale unendo medici, pazienti e fisioterapisti.

La giornata è organizzata da Bruno Amato, docente di chirurgia vascolare presso il policlinico federiciano da Angela Piantadosi direttore sanitario del centro di riabilitazione Serapide e da Annamaria Cangiano referente SOS linfedema Campania. La tavola rotonda affronterà con medici e pazienti le problematiche della patologia.

Saranno presenti Vincenzo Viggiani, direttore generale dell’Università Federico II, Luigi Califano presidente della Scuola di medicina e chirurgia dello stesso Ateneo e molti specialisti riguardanti la patologia.

«Il ruolo del chirurgo vascolare - spiega Amato - è anche quello di sostenere ed implementare dal punto di vista didattico la conoscenza delle malattie linfatiche primarie e secondarie, nonché di indirizzare ed aggiornare i protocolli diagnostici - terapeutici di tali patologie, insieme agli operatori della riabilitazione, così come previsto nell’ambito delle recenti disposizioni elaborate dalla conferenza Stato - Regioni per i livelli assistenziali di assistenza sanitaria in Italia, ed online di individuare e selezionare i pazienti idonei alle nuove tecniche di micro chirurgia recentemente introdotte. Finalità di questa giornata è di divulgare le conoscenze e le novità in quanto concerne la suddetta patologia. Il mio obiettivo è quello di dedicare una parte dell’attività ambulatoriale del mio gruppo di lavoro per ambulatorio dedicato al linfedema ed alle sue forme piú avanzate».

«Il linfedema - spiega la Piantadosi - è una patologia cronica. La terapia decongestionante deve essere tempestiva per limitare l’evoluzione fibrotica dell’edema». 
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