I medici italiani in fuga verso la Germania: «Ho fatto il gelataio per pagarmi la scuola di tedesco»

I medici italiani in fuga verso la Germania: "Ho fatto il gelataio per pagarmi la scuola di tedesco"
I medici italiani in fuga verso la Germania: "Ho fatto il gelataio per pagarmi la scuola di tedesco"
Sabato 30 Settembre 2017, 13:01 - Ultimo agg. 13:14
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Preferiscono fare i pizzaioli o i gelatai a mezzo servizio in Germania pur di poter un giorno lavorare come medici nel Paese della Merkel. Il sogno per cui hanno studiato tanto e che in Italia sembra sempre più difficile da realizzare. Metà giornata dedicata allo studio della lingua e l'altra dietro a un banco a servire i clienti e a praticare il tedesco. Negli ultimi anni c'è stato un 'boom' di giovani laureati in Medicina, ma anche infermieri, che hanno scelto la terra tedesca per specializzarsi, lavorare e mettere su famiglia.

Secondo l' Istat, i professionisti del settore sanitario che hanno chiesto al ministero della Salute la documentazione utile per esercitare all'estero sono passati da 396 nel 2009 a 2.363 nel 2014, +596%. Con la Brexit, è oggi la Germania ad attrarre questi ragazzi. «Ogni giorno ci arrivano 4-5 richieste - afferma all'Adnkronos Davide Civita (28 anni), presidente del gruppo Facebook 'Medici italiani in Germanià (3.400 membri) e specializzando in cardiologia in Germania - Stimiamo in circa 6 mila unità, tra medici, infermieri e studenti, le persone che cercano fortuna qui. In Italia ho lavorato, senza stipendio, a Milano all'ospedale S.Raffaele come medico volontario in cardiologia». «La beffa - osserva Civita - è che continuo a pagare i contributi previdenziali in Italia: 1.800 euro l'anno. La mia posizione non la posso chiudere, altrimenti perdo tutto. Una vera e propria "mafia". Scrivilo pure - chiosa - perché io in questi anni per pagarmi la scuola di tedesco ho fatto il gelataio, la mattina i corsi e il pomeriggio nel negozio per 8-10 euro l'ora come vengono pagati gli immigrati appena arrivati».

A insegnare il tedesco a chi arriva nella terra del premio Nobel per la Medicina Rober Koch, ci pensa un quarantenne italiano: Paolo Andreocci. Dopo un dottorato, Andreocci ha avuto la lungimiranza di fondare a Friburgo l'Internationales Sprachzentrum Dialogo (Isd). E di connazionali 'dottorinì in fuga ne ha conosciuti molti. «Nella nostra scuola organizziamo dal 2009 corsi per l'apprendimento e il perfezionamento del tedesco medico finalizzati all'approvazione del titolo di studio - spiega Andreocci, direttore dell'Isd di Friburgo - Negli ultimi anni abbiamo registrato un forte incremento di richieste e di partecipanti. E ora, grazie ai nuovi corsi organizzati dall'Isd per conto del ministero, c'è un 'boom' di domande ogni giorno. Proprio lunedì (25 settembre n.d.r.) è partita la didattica per l'anno 2017-2018 ».

«Ho scelto la Germania perché in Italia ci sono poche possibilità. A luglio ho preso l'abilitazione e il mio sogno era fare la specializzazione in Neurologia - racconta Alessandro C. (26 anni) - Ma le date del concorso per le Scuole di specializzazione tardavano e non potevo aspettare. In Germania si riesce a lavorare con serietà e continuità. Io non sono riuscito a fare l'Erasmus, ma ho fatto la tesi a Berlino e ora ho un livello di tedesco C1». «Sono ormai 3-4 anni che studio questa lingua e ho svolto alcuni tirocini come medico di base ad Hannover. Qui si lavora di più che in Italia, ma è tutto organizzato molto meglio. Ora sono a Friburgo per frequentare il corso di tedesco medico-scientifico, una volta finito non credo di trovare grosse difficoltà per un posto in ospedale. Qui c'è molta richiesta. Certo mia mamma - risponde Alessandro - avrebbe preferito avermi vicino casa a Padova, ma entrambi i miei genitori hanno capito la situazione. Sì, sono contento di essere venuto a fare il medico in Germania».

 
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