Gemelline siamesi separate a Roma: «Intervento durato 10 ore», le bimbe stanno bene

Gemelline siamesi separate a Roma: "Intervento durato 10 ore, organi stampati in 3D". I genitori ringraziano il Papa
Gemelline siamesi separate a Roma: "Intervento durato 10 ore, organi stampati in 3D". I genitori ringraziano il Papa
Giovedì 9 Novembre 2017, 11:26 - Ultimo agg. 10 Novembre, 12:24
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Intervento eccezionale all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: sono state separate due gemelle siamesi di 17 mesi algerine unite per l'addome e il torace. Le bimbe sono state separate lo scorso 7 ottobre e stanno bene. L'intervento ha richiesto 10 ore di camera operatoria e alternanza di 5 équipe per un totale di 40 persone. Si tratta di uno dei pochissimi casi di separazione di siamesi effettuati in Italia.

L'intervento di separazione su Rayenne e Djihene, provenienti dall'Algeria, è durato 10 ore ed è stato eseguito da un team multidisciplinare di circa 40 persone guidato da Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento Chirurgico. Per preparare l'intervento sono stati realizzati modelli e stampe 3D delle gemelle. Una speciale procedura ha consentito di dimezzare la durata dell'operazione (in media di 18-20 ore) riducendo il tempo di esposizione delle bambine all'anestesia.

 

 


Nella storia dell'Ospedale è il secondo caso di separazione di gemelli siamesi. L'unico altro intervento di questo tipo risale all'inizio degli anni 80, più di 30 anni fa, e fu eseguito su due gemellini maschi. Anche in quel caso si trattava di siamesi toraco-onfalopaghi (con torace e addome uniti). 



I GENITORI: "GRAZIE A PAPA FRANCESCO" «Ringraziamo di cuore Papa Francesco per la grande opportunità che ci ha dato per le nostre bambine». Lo hanno detto in apertura della conferenza stampa presso il Bambino Gesù i genitori delle gemelline siamesi algerine separate dai medici dell'ospedale pediatrico. Ringraziando il Papa, la mamma delle gemelline siamesi, Amina, ha sottolineato che «Dio è comunque uno. Non esiste - ha detto a margine della conferenza stampa - una questione di religione. Quando si parla di umanità, non c'è differenza tra le religioni».

Ed un ringraziamento al Pontefice arriva anche dal professor Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento chirurgico e responsabile dell'intervento: «voglio rivolgere un grazie a 'papà Francesco' - ha detto - e questo non è un errore ma ho usato questo termine volutamente, perché il Pontefice ci consente di lavorare in un ambiente che è più come una famiglia che un istituto accademico quale siamo».

Inserra ha anche ringraziato i genitori delle gemelle perché, ha sottolineato, «ci hanno dato fiducia». La «componente umana - ha detto - viene sicuramente prima di qualsiasi attività clinica. Per me - ha concluso - l'emozione più grande è stata vedere le due bambine sorridere dopo l'operazione ed i loro genitori felici». 



UN'ALTRA COPPIA SEPARATA NELLE PROSSIME SETTIMANE Un'altra coppia di gemelle siamesi, ricoverate nel reparto di Neonatologia dell'Ospedale Bambino Gesù, verrà separata nelle prossime settimane. Provengono dal Burundi e sono unite per la zona sacrale (pigopaghe). Ne danno notizia i sanitari dell'Ospedale nella conferenza stampa per illustrare l'intervento di separazione delle due gemelline siamesi algerine. Il percorso clinico e chirurgico delle piccole pazienti algerine e burundesi rientra nell'ambito delle missioni umanitarie promosse dall'Ospedale pediatrico della Santa Sede. Nel 2016 i casi pro bono sono stati circa 50. 



ORGANI STAMPATI IN 3D Stampa degli organi in 3D, Tac e risonanze tridimensionali. Sono gli strumenti di ultimissima generazione utilizzati dai chirurghi dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù per studiare il caso clinico e per pianificare l'intervento di separazione delle due gemelline siamesi di 17 mesi provenienti dall'Algeria. Durante la fase di indagine, la struttura, gli organi, la rete vascolare e le dimensioni delle gemelline sono state «replicate» in ogni dettaglio.

La preparazione all'intervento di separazione è durata quasi un anno, 11 mesi (le gemelle sono nate il 10 maggio 2016) per consentire all'organismo delle gemelle di sostenere un'operazione chirurgica così complessa e aggressiva. Gli studi clinici sono stati condotti da medici e specialisti di 7 diverse aree. Le gemelline Rayenne e Djihene avevano in comune la gabbia toracica e la cavità addominale, il pericardio (la membrana che riveste il muscolo cardiaco) con due cuori dentro e il fegato, ma con una rete vascolare speculare e distinta che ne permetteva la separazione.

Nel corso dell'intervento sono state divise le costole e il fegato; ricostruiti lo sterno (prima inesistente) e il diaframma; è stato diviso e ricreato il pericardio con sostanze biologicamente compatibili; sono stati ricostruiti addome e parete toracica.
La quantità di pelle necessaria per concludere l'operazione è stata ottenuta inserendo ai lati del tronco delle gemelline, nei mesi precedenti l'intervento di separazione, due espansori cutanei in silicone. 

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