Costi alti per l'assistenza sanitaria, Lorenzin: verso l'abolizione del superticket

Costi alti per l'assistenza sanitaria, Lorenzin: verso l'abolizione del superticket
Mercoledì 4 Ottobre 2017, 12:31 - Ultimo agg. 12:53
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Abolizione del superticket applicato da alcune Regioni, aumento degli investimenti pubblici, fondi per la povertà e la non autosufficienza, penalizzazioni per i contratti a termine. Su questi dossier si gioca la trattativa tra governo e maggioranza, ed in particolare Mdp. Una trattativa che lo stesso ministro dell’Economia ha annunciato, in qualche modo formalizzandola, nel corso della sua audizione parlamentare: l’esito naturalmente non è ancora definito, ma alcune delle «ipotesi di intervento» hanno buone probabilità di essere incluse nella legge di Bilancio.

«Rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto super ticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico»: è uno degli impegni che la maggioranza chiede al governo nella risoluzione sulla nota di aggiornamento al Def. Nel triennio 2018-2020 la risoluzione chiede «un complesso di interventi in materia sanitaria» compreso un incremento delle risorse in conto capitale per gli investimenti in sanità. 


Per il gruppo politico nato dalla scissione del Pd la questione del pagamento dovuto dai cittadini in particolare per le visite specialistiche è una delle bandiere più importanti in questa sessione di bilancio. Il governo finora non ha risposto in forma esplicita ma il tema era già al centro del confronto tra ministero della Salute e Regioni, e c’è anche un’ipotesi di copertura finanziaria per la cancellazione della compartecipazione: potrebbe essere compensata con un contributo sui codici verdi al Pronto soccorso.

Va ricordato che l’espressione “ superticket” non si riferisce all’importo ma piuttosto al fatto che questo prelievo dalle tasche dei cittadini si aggiunge a quelli già previsti dalle varie Regioni. Istituito nel 2007 non era stato applicato fino al 2011 quando lo Stato - in una fase di emergenza sui conti pubblici – aveva smesso di reperire la copertura alternativa pari a 834 milioni. Il funzionamento è differenziato sul territorio nazionale: per lo più vengono richiesti 10 euro a ricetta, ma alcune (poche) Regioni hanno trovato coperture alternative e dunque non chiedono nulla ai cittadini, mentre altre prevedono pagamenti modulati in base al reddito o alla prestazione. Ma il confronto politico è anche su spesa sociale e investimenti. 

Sulla vicende interviene il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, che afferma: «Stiamo lavorando ormai da più di un anno a una ridefinizione dei ticket in Italia in modo più equo.
Abbiamo la ricetta, naturalmente dobbiamo fare un attento esame di bilancio, quindi è anche una questione di risorse. Penso che rispetto ad un miliardo già cristallizzato nel def, servono almeno 650 milioni per rafforzare le implementazioni delle misure che abbiamo preso in questi anni con i nuovi Lea. Si tratta di obiettivi importanti che hanno un impatto sulla vita delle persone. Con grande costruttività dobbiamo lavorare tutti insieme per rafforzare la manovra dal punto di vista della salute». Cosí il ministro, a margine di un evento alla Fondazione Santa Lucia, rispondendo a chi le chiedeva delle ripercussioni di un'eventuale revisione dei super ticket. «La buona notizia è che ovviamente il nostro fondo - aggiunge Lorenzin - fondo collegato al pil, al netto della manovra di quest'anno, fortunatamente è una manovra in una fase di uscita dalla recessione quindi di una ripresa economica, dal prossimo anno sarà strutturale. Il fondo sanitario regionale crescerà insieme al pil del Paese, credo che questa sia una grande e buona notizia per tutti, tutto questo avverrà con un impianto di programmazione sanitaria solido, con un afflusso di dati che iniziamo ad avere da tutte le regioni per fare interventi mirati recuperando risorse sprecate reinvestendole nelle strutture».
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