Via i vitalizi vecchio stile agli ex parlamentari, sì al sistema contributivo per quelli regionali e quelli sopravvissuti prima del 2012 (da questa data gli assegni sono aboliti), e pensione non più a 65 anni ma tarata sulla legge Fornero dalla prossima legislatura solo a chi ha svolto almeno 5 anni di mandato. Ecco in pillole la legge arrivata in Aula ieri a firma del dem Matteo Richetti e che vede, di fatto, l'ok di Pd, M5S, Lega e Fdi ma anche di Sinistra Italiana e di Mdp. Ma attenzione, dice il pentastellato Danilo Toninelli: «Si scrive Richetti ma si legge Lombardi», ovvero Roberta Lombardi che lo scorso ottobre aveva provato con una sua legge a rivedere gli emolumenti e le pensioni dei parlamentari.
«Bene i voti del M5S, ma questa è una battaglia del Pd» dice Matteo Richetti, primo firmatario del ddl. «La tua legge dormiva sepolta in un cassetto, grazie a noi che ascoltiamo il grido di uguaglianza e giustizia è arrivata in Aula» ribatte Toninelli. «La polemica è tutta qui: di chi è la paternità di questa stoccata anti casta? Del Pd o del Movimento?
«Fiano chi?» ride Beppe Grillo riferendosi al deputato Pd Emanuele Fiano secondo il quale il capo politico del M5S sarebbe andato a Montecitorio per assistere all'approvazione di una legge targata Pd. Grillo si è fatto vedere a Montecitorio sul tardi e ci è rimasto anche poco, sottolineando all'uscita il clima straniante che ha respirato.
Continua a leggere sul Mattino Digital