Il Viminale e il piano anti-ambulanti: spiagge pattugliate e prefetti mobilitati

Il Viminale e il piano anti-ambulanti: spiagge pattugliate e prefetti mobilitati
di Sara Menafra
Domenica 10 Giugno 2018, 08:30 - Ultimo agg. 18:15
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«Stiamo preparando un dossier spiagge sicure» ha esordito Salvini alcuni giorni fa, attraverso Facebook. E in effetti nei prossimi giorni potrebbe partire un progetto di intervento in vista dell'estate. La formula del ministro leghista riprende in alcuni aspetti quella testata dagli scorsi governi. Ma al rafforzamento dei controlli sul litorale, d'accordo con il capo della Polizia Franco Gabrielli (che in tema di pubblica sicurezza coordina anche Carabinieri e Guardia di finanza), il neo-ministro vuole affiancare le azioni a monte, sequestrando la merce all'arrivo o nei laboratori che la producono a ritmo serrato in vista dell'estate. E mettendo questo genere di operazioni in cima alla lista delle priorità per tutte le forze di polizia.
 
Sul territorio, il modello più efficace sembra essere stato quello della riviera romagnola. Tre anni fa, il prefetto di Ravenna ha firmato un protocollo d'intesa con le forze dell'ordine, i sindaci e le camere di commercio dell'intera provincia, includendo anche le associazioni di categoria. Affidando il coordinamento dei controlli alla prefetttura, è stato possibile coordinare meglio tutte le verifiche, senza sovrapposizioni tra gruppi diversi al confine tra un comune e l'altro. A Ravenna ci sono circa 70 agenti della polizia municipale a presidio dei 45 km di costa tra Ravenna e Cervia. Gli agenti monitorano le spiagge a piedi o a bordo di piccole jeep, quad o segway durante tutta la giornata e c'è anche un servizio di raccolta segnalazione da parte dei turisti. Un modello molto simile è quello di Rimini, dove il pool è stato istituito 4 anni fa, sempre composto da agenti della Polizia municipale che lavora su 3 turni, dalle 7 alle 24. «Un nucleo con telecamere, macchine fotografiche, automezzi ed in diretta comunicazione con Polizia e Carabinieri, «che operano con azioni anche a monte. Vale a dire sui proprietari di appartamenti che affittano in nero agli abusivi», ha rivendicato il sindaco Andrea Gnassi, di Rimini.

La maggior parte di quelli costieri, già mercoledì scorso hanno invitato il ministro a confrontarsi, con toni anche un po' polemici: «Un'ottima idea. Che però qualcun altro ha già avuto da anni e tramutato in fatti concreti, tanto che il ministro potrebbe prendere spunto e imparare. I sindaci sono gente pratica chiamata ogni giorno ad affrontare e risolvere i problemi dei propri cittadini e, se guidano località rinomate e conosciute in tutto il mondo, anche quelli delle migliaia di turisti che affollano borghi e città. Ecco perché all'annuncio di Matteo Salvini dell'operazione spiagge sicure, la risposta che arriva dai primi cittadini, da quelli della Riviera Romagnola a quello di Viareggio, è sempre la stessa: ben venga la proposta. Ma noi lo facciamo già».

Gli interventi potrebbero incrociarsi sul punto, contenuto nel programma di governo, che prevede di eliminare l'esimente della tenuità del fatto, che in alcuni casi ha evitato il processo ai venditori ambulanti di merce contraffatta, specie se incensurati. Azioni per lo più simboliche, è vero, ma che possono funzionare da disincentivo per i venditori da spiaggia, come per quelli in città. Anche in questo caso, l'intenzione del ministro è intervenire a monte ovvero su chi - come hanno dimostrato alcune inchieste giudiziarie in particolare nella capitale - organizza un vero e proprio racket dedicato alla vendita di merce contraffatta, spargendo i propri agenti in zone sempre più ampie e rifornendoli costantemente di mercanzia a basso prezzo.
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