Renzi va in ospedale da Gentiloni
e fa il punto

Renzi va in ospedale da Gentiloni e fa il punto
Venerdì 13 Gennaio 2017, 21:51 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 10:54
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Un incontro di oltre un'ora, il primo di persona dopo il passaggio della campanella a Palazzo Chigi. Matteo Renzi e Paolo Gentiloni si rivedono in un contesto inatteso, la stanza d'ospedale dove il premier è ricoverato a seguito dell'intervento di angioplastica. Gentiloni sta bene, ha già ripreso il lavoro e domani presiederà il Cdm. Renzi gli porta l'affetto di tutto il Pd.

Ma l'incontro è anche occasione per i due per fare di persona un punto sui tanti temi al centro dell'agenda politica, a dieci giorni dall'attesa sentenza della Consulta sulla legge elettorale, dopo la quale si decideranno i destini della legislatura. Tra premier e segretario, affermano fonti parlamentari Dem, c'è piena intesa. Gentiloni ha fin dall'inizio rivendicato la continuità del suo esecutivo con il governo Renzi: domani in Cdm dovrebbe arrivare la proroga di alcuni incarichi importanti come quello del comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette, ma anche i decreti attuativi di unioni civili e Buona scuola.

Il colloquio di oggi, sul quale viene mantenuto grande riserbo, sarebbe stata anche occasione di fare un punto su dossier al centro dell'agenda del governo Gentiloni come banche, Jobs act, con il necessario intervento sui voucher, ma anche immigrazione. C'è poi il tema più politico, la legge elettorale. Il premier si è riservato un ruolo di «facilitatore» del dibattito tra i gruppi, quando si entrerà nel vivo dopo la sentenza della Consulta del 24 gennaio. E anche Renzi, dopo aver lanciato a dicembre la proposta di ritorno al Mattarellum, non è più tornato sul tema. Ma i contatti informali del Pd con gli altri partiti, a iniziare da Forza Italia, starebbero proseguendo ancora in questi giorni.

L'obiettivo dei Dem sarebbe quello di arrivare pronti ai due scenari più probabili: la necessità di intervenire, dopo la Consulta, con un accordo con Fi, Ncd e la sinistra su una legge proporzionale, sul modello spagnolo; o, se la Corte mantenesse il ballottaggio, la possibilità di estendere l'Italicum al Senato, d'intesa con i Cinque stelle. In ogni caso, confermano i renziani che spiegano su questo di aver registrato un'apertura di Berlusconi, il segretario Dem spingerà per fare in fretta e andare alle urne (come chiede, secondo i sondaggi, una maggioranza di italiani) al massimo entro giugno. Intanto, la prossima settimana entrerà nel vivo il lavoro di Renzi per il rilancio del partito. In mattinata al Nazareno si registra una girandola di incontri: da Piero Fassino a Gianni Cuperlo (la sua componente di minoranza dovrebbe mantenere un posto in segreteria) e da Luigi Zanda e ha sentito Enrico Franceschini.

Il segretario prosegue i colloqui che porteranno, probabilmente alla metà della prossima settimana, alla nascita della sua nuova segreteria. Una squadra, che in settimana potrebbe essere 'presentatà al partito in una riunione di direzione, che dovrebbe vedere non poche conferme (come i vicesegretari e il responsabile economico Filippo Taddei) e poi un mix di parlamentari e sindaci, con qualche ingresso 'esternò. È considerato ormai certo l'arrivo, forse con delega alla Comunicazione, dello scrittore Gianrico Carofiglio. E l'ingresso del ministro Maurizio Martina. In parallelo prosegue il lavoro sul programma del Pd in vista di un rilancio e di possibili elezioni politiche: Tommaso Nannicini, ex sottosegretario, starebbe raccogliendo dossier anche dai gruppi parlamentari.

Il 21 dovrebbe svolgersi un'iniziativa dei circoli e il 27 e 28 l'assemblea nazionale degli amministratori Pd, un appuntamento su cui Renzi punta molto per «riuscire a dare una nuova visione generale al Paese partendo dalle realtà locali». Ma intanto è polemica sui dati del tesseramento, che sarebbero in calo: i dati finali dovrebbero essere «in linea» con quelli del 2015, poco meno di 400mila. La minoranza bersaniana attacca sulla gestione del partito e la scarsa trasparenza, soprattutto se si considera - afferma Nico Stumpo - che in autunno si svolgerà il congresso.
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