Renzi: «Il 4 marzo voto cruciale come nel '48. Sfida tra noi e M5S»

Renzi: «Il 4 marzo voto cruciale come nel '48. Sfida tra noi e M5S»
Sabato 20 Gennaio 2018, 15:21 - Ultimo agg. 16:05
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«Il futuro sono gli Stati Uniti d'Europa e noi chiediamo agli altri partiti da che parte stanno». Lo ha detto stamani a Milano il leader del Pd, Matteo Renzi. «In Italia - ha aggiunto il premier - abbiamo i no euro, i boh euro e i sì euro».

Certo, ha ammesso Renzi, in Europa bisogna chiedere alcuni cambiamenti come il fatto che «quei Paesi che non si fanno carico di accogliere secondo il principio di solidarietà» non avranno «i soldi dell'Italia» per lo stesso principio. Bene arrivare al 2% di spesa per la difesa comune, «ma con la filosofia che non siamo a rimorchio degli altri». E ha ribadito che inserire il fiscal compact nei trattati è stato un «errore politico» assicurando che nel programma del Pd c'è l'abbassamento del debito. Adesso si deve scegliere «fra chi crede nei Paesi uniti d'Europa - ha concluso - e chi nella Padania o nelle scie chimiche».

Renzi ha detto poi che la scelta elettorale del prossimo 4 marzo ha la stessa importanza di quella del 1948 quando si decise la collocazione italiana nella politica internazionale: «Il 4 marzo sarà cruciale - ha avvisato - nel processo di riforma europeo» chiedendo ai moderati se vogliono dare con il loro «voto la golden share al pupillo di Marine Le Pen in Europa, Salvini».

Renzi ha citato «uno dei pensatori più importanti del panorama europeo» ovvero Sergio Fabbrini che ha ammonito sul fatto che le prossimi elezioni saranno cruciali come appunto quelle del '48. «Fabbrini ha scritto che la posta in gioco delle elezioni del 4 marzo è davvero la più importante. Noi siamo abituati a dirlo sempre - ha aggiunto - lui lo dice questa volta». Allora l'esito del voto «permise all'Italia di restare nel fronte occidentale» ha aggiunto il segretario Pd. Secondo Fabbrini, ha sottolineato Renzi, queste elezioni decideranno «se l'Italia continuerà ad essere elemento chiave dello sviluppo europeo o se invece sceglierà una strada diversa» collegata a Salvini e Grillo e ai loro alleati europei come Farage e Le Pen.

Il 4 marzo considerando che i 2/3 dei seggi saranno assegnati con il proporzionale, secondo Renzi la sfida è Pd e 5 Stelle: «Il primo partito - ha detto oggi a Milano - o siamo noi o il primo partito è quello a 5 Stelle».

«Oltre a una finta coalizione presentata come quella dei moderati ce n'è una vera che mette insieme due populismi ovvero 5 Stelle e Lega», ha detto il segretario Pd citando le posizioni circa il referendum sull'euro, l'immigrazione e sui vaccini con «fake news che dovremmo chiamare panzane galattiche». «Lasciatemi dire agli amici del Partito popolare europeo che la coalizione, o presunta tale di centrodestra, non è guidata dal Ppe - ha aggiunto Renzi - basta vedere come si sono divisi i seggi nell'uninominale per capire che la maggioranza di quella coalizione ce l'hanno le forze estremiste di Matteo Salvini e Giorgia Meloni». «In Italia la destra è guidata dai populisti europei e un voto dato alla destra - ha concluso - è un voto che allontana l'Italia dall'Europa».
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