Sconfitta di Renzi, le reazioni
a Napoli e in provincia

Sconfitta di Renzi, le reazioni a Napoli e in provincia
Lunedì 5 Dicembre 2016, 09:10 - Ultimo agg. 14:39
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«Il popolo italiano ha deciso, per una vittoria netta e chiara del No. Oltre le previsioni. Si è bocciata una brutta riforma ed è stata una vittoria del Sud». Così in un video su Facebook, Stefano Caldoro capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania. «Adesso - aggiunge Caldoro - bisognerà lavorare con più determinazione per il Sud, deve tornare protagonista nell'agenda politica. Con questo referendum abbiamo rischiato, non può più capitare».

Poi Caldoro analizza il voto «a Napoli città si è andati meno bene della provincia, in provincia più alto infatti il No. A Caserta la risposta più forte. Èstata - sottolinea - una sonora bocciatura per Renzi e per la maggioranza in Campania. Non potranno non esserci, e sarà il tema dei prossimi giorni, decisioni forti e conseguenti al voto»

«Quella di ieri è stata una bella giornata. La somma dell'accozzaglia ha determinato questa sorta di piccola apocalisse con la vittoria del no. Benevento è stato il primo capoluogo in Campania per il no con il suo 71%» ha detto Clemente Mastella, sindaco di Benevento, e sostenitore del no, commenta l'esito della tornata referendaria.


«Non è un voto di conservazione, piuttosto è un voto di sollecitazione a una ricucitura della società a partire dai più deboli». La pensa così il vicesegretario dell'Udc, Giuseppe De Mita, sul risultato del referendum costituzionale. Per De Mita «non ci sono vincitori del referendum. L'esito del voto rappresenta più di tutto il sentimento di insofferenza diffusa verso le false promesse di cambiamento, che per nessuno può avere il sapore della vittoria esclusiva. Ne è stato un segno l'affluenza al voto: inattesa per quantità e per tipo di voto». Il vicesegretario dell'Udc spiega che «non basta raccontare di un Paese meraviglioso se le condizioni di vita delle persone che lo abitano sono fatte di mille preoccupazioni. Si è voluto il giudizio del popolo, e il popolo ha espresso tutte le sue ansie, che ora vanno interpretate evitando, innanzitutto, gli errori di personalizzazione sinora fatti. C'è un luogo che si chiama politica nel quale ora ricercare, armati di buon senso e responsabilità, finalmente le vie di uscita dal tunnel».

«Il verdetto del voto referendario è uno e inequivocabile: il popolo sovrano è tornato parte attiva nella politica italiana, al di là dei condizionamenti di chi governa». Così il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale in Campania Luciano Passariello, commentando la vittoria del no al referendum costituzionale. «Sono caduti tutti i castelli di sabbia renziani, a partire dal peso politico di chi governa in Campania: le roccaforti sono crollate, il no ha stravinto a Salerno e in tutta la regione - aggiunge Passariello - È una risposta chiara dei cittadini all'operato del governatore, che si è speso moltissimo in campagna elettorale per la vittoria del si. Urge riflessione profonda», conclude Passariello.

«È stato espresso ​un voto politico e non nel merito della riforma: il 40% è da ascriversi interamente ad un progetto di riforma individuabile e riconoscibile¸ mentre il 60% ad una aggregazione che non esprime né una possibile maggioranza né un progetto alternativo». Questa la lettura del risultato del referendum costituzionale da parte del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. Secondo il primo cittadino salernitano, «la partecipazione al voto ha rappresentato la prova di una grande vitalità democratica del paese». Napoli esprime «doverosamente rispetto per l'esito del voto popolare» e ringrazia «quanti si sono mobilitati per il si, liberamente e generosamente», ricordando di aver partecipato alla campagna elettorale «con entusiasmo e coerenza, convinto della bontà dell'ipotesi di riforma istituzionale presentata al corpo elettorale».



«Nessun terremoto elettorale. Il popolo si è espresso su una riforma costituzionale e in larga maggioranza l'ha respinta. Questa è la normalità, non condivido toni epici. Dispiace solo che questo normale iter sia stato legato ai destini del governo». Lo ha detto il sottosegretario ai Beni culturali, Antimo Cesaro, inaugurando la mostra "Tesori nascosti" a Napoli nella chiesa di Santa Maria alla Pietrasanta insieme al curatore Vittorio Sgarbi.


Secondo Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Confindustria Campania «il risultato negativo del Referendum, è un segnale di sfiducia nella classe dirigente del Paese, complessivamente considerata. È una protesta durissima rispetto alle politiche di austerità che hanno caratterizzato gli ultimi governi, e che il governo Renzi stava cercando di attenuare e di superare, con tutte le difficoltà dovute alle improvvide scelte del governo Monti. La condivisa esigenza di cambiamento e di riforme che la stragrande maggioranza dei cittadini comunque richiede, è stata oscurata dall'aspro scontro politico su temi del tutto estranei al Referendum». Per Jannotti Pecci «per quanto riguarda la nostra Regione - nella quale il risultato negativo si manifesta per dimensioni ancora maggiori - le motivazioni di carattere nazionale sono state amplificate da una campagna elettorale caratterizzata da comportamenti e da toni che hanno radicalizzato ulteriormente lo scontro, diventando - nei fatti- un'occasione di critica all'operato della classe dirigente, non solo quella politica, di oltre i due terzi degli elettori campani. Il risultato, ben più negativo di quello nazionale, deve preoccupare molto perché manifesta una significativa distanza dei cittadini dalla classe dirigente che la governa, per la quale il prevalere del NO deve rappresentare un forte campanello d'allarme. Si tratta, cioè, di dare concretamente corpo agli obiettivi che sia in tema di politiche sociali, sia in tema di politiche economiche e per lo sviluppo il Governo regionale si è dato e che, evidentemente, non vengono ancora percepite come effettivamente avviate».

«Nei prossimi giorni, come Confindustria Campania, reitereremo la proposta al Presidente De Luca di definire con lui personalmente, un'agenda operativa da avviare a concreta realizzazione nel primo semestre 2017, un'agenda che ponga al centro il tema della competitività delle imprese rispetto al mercato nazionale ed ai mercati internazionali: solo così potremo avere più occupazione, più salario, più sviluppo.
Solo così si potrà dimostrare che è ancora possibile cambiare e che aver votato NO è stata un'ingiustificata sfiducia nella classe dirigente campana, politica e dei corpi sociali che, invece, insieme sono in grado di rilanciare l'economia della Regione. In questa direzione, Confindustria Campania - conclude Jannotti Pecci - proseguirà nel generoso impegno che il nostro Sistema ha espresso, a tutti i livelli, per una ripresa della crescita economica e sociale della Regione ribadendo e sostenendo l'esigenza di procedere sulla strada delle riforme».



«I 1400 difensori del voto schierati nei seggi esteri hanno compiuto uno straordinario lavoro riscontrando irregolarità che hanno portato all'annullamento di oltre 100mila voti. Ora lavoriamo a costruire per il Presidente Berlusconi l'esercito di 200 miliardi di difensori del voto per le elezioni politiche. Siamo molto orgogliosi dei complimenti ricevuti dal Presidente Berlusconi». Lo dice Fulvio Martusciello, europarlamentare e responsabile nazionale dei difensori del voto di Forza Italia.



«Abbiamo vinto noi. Da Caserta, da tutta la provincia, dal Sud un segnale incoraggiante. Ha vinto il voto libero contro le clientele ed il sistema di potere». Così Massimo Grimaldi, capogruppo della formazione Caldoro, Presidente in Consiglio Regionale della Campania. «Adesso a lavoro. La sfida dei riformisti deve essere quella di mettere in campo, in Campania ed a livello nazionale, un progetto di governo. Serio e credibile contro i professionisti dell'imbroglio e della demagogia senza soluzioni», conclude Grimaldi.

«Napoli e la Campania asfaltano Renzi e De Luca con la schiacciante vittoria del No». È quanto afferma il portavoce territoriale di Azione Nazionale, Salvatore Ronghi. «È stato battuto il modello clientelare di De Luca e quello delle promesse renziane e la risposta è stata:
«'ccà nisciuno è fesso», sottolinea Ronghi. «Pur esprimendo soddisfazione per il risultato determinante del no nel Sud, - continua Ronghi - resta il rammarico che, ancora una volta, la maggioranza degli elettori meridionali è rimasta a casa». «Azione Nazionale lavorerà per mettere in campo una proposta politica per convincere gli elettori del Sud a partecipare alle scelte e ad uscire da quel buco nero che è l'astensionismo», aggiunge il portavoce territoriale di Azione Nazionale.

«Il Paese reale ha voltato le spalle a Renzi e ci sta chiedendo di voltare pagina. Se il trend della Campania di queste ore dovesse essere confermato, si dovrà necessariamente aprire una riflessione. La gente ha detto una cosa chiara a De Luca e ai suoi modi spavaldi: i voti non si comprano con una frittura di pesce, né con false promesse». Così, in una nota, Severino Nappi, responsabile nazionale Politiche per il Sud di Forza Italia e vice coordinatore del partito per la Campania con delega alle amministrazioni locali.

Che ne pensano i cittadini: il video di Ilenia de Rosa





 
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