Pd, sondaggio Swg: la scissione costa il 3%, danni limitati

Pd, sondaggio Swg: la scissione costa il 3%, danni limitati
di Mario Ajello
Venerdì 24 Febbraio 2017, 00:03 - Ultimo agg. 18:10
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Tutti a chiedersi: quale impatto sta avendo sul Pd, dal punto di vista elettorale, la scissione guidata dal quartetto D’Alema, Bersani, Rossi e Speranza, al netto di Michele Emiliano il Che Guevara del Tavoliere rimasto con gli «allegri e frementi» (cit. Joseph Conrad) del partito di Renzi? L’ultimo sondaggio Swg fotografa la situazione, che non è quella di un’emorragia in corso in cui il sangue democrat finisce nella nuova sinistra anti-Matteo. L’impatto della scissione insomma è contenuto, per il momento. E i dati in controtendenza di Swg non confermano quelle stime secondo cui il Pd, privato della sua costola di sinistra, sarebbe precipitato al 22 per cento. Mentre il movimento degli scissionisti sarebbe capace, già in questa fase, di raccogliere il 15 per cento. 

Questa fotografia viene ritoccata sulla base di altri numeri. Il Pd, una settimana prima della scissione, era valutato da Swg al 31 per cento. In seguito alla strappo, le intenzioni di voto degli italiani al 23 febbraio 2017 fanno registrare il Pd al 28 per cento. Un calo assai contenuto, di appena il 3 per cento dei consensi. Il partito dalemian-bersaniano è quotato al 3,2. Una cifra bassa, che deriva dal fatto che ancora l’opinione pubblica - ma anche gli stessi protagonisti - non ha capito quanti sono quelli che lasciano il Pd e che cosa vogliono fare a parte condurre una lotta contro Renzi. 


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