La Lega si mobilita contro le nutrie: «Specie infestante, intervenga il governo»

La Lega si mobilita contro le nutrie: «Specie infestante, intervenga il governo»
Domenica 6 Agosto 2017, 17:10 - Ultimo agg. 18:09
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 Una fauna divisiva si aggira per l'Italia. Il boom dell'ideologia animalista ha un suo versante politico soft con il partito di Michela Vittoria Brambilla affiliato a quella Forza Italia che non dimentica l'agnello in braccio a Silvio Berlusconi (cui Laura Boldrini ha risposto ospitando delle pecore sarde nel suo studio di Montecitorio). Ma c'è anche un versante hard, fatto di battaglie sul campo per salvare animali pericolosi per l'uomo a loro insaputa: orsi e lupi, per esempio.  E poi, al contrario, ci sono crociate contro specie particolari, indubbiamente moleste, come quei roditori che sono le nutrie, comunemente conosciute come «castorini». Una guerra di posizione che si gioca su diversi fronti, anche quello parlamentare.

Se in Trentino si è arrivati all'ordine di cattura spiccato contro l'orso responsabile di un'aggressione ai danni di un pensionato (ma l'ente per la protezione degli animali sostiene essere stato l'uomo a infastidire il plantigrado), in Toscana il Wwf ha denunciato il rischio di una carneficina di lupi, dopo l'annuncio della regione di voler procedere all'abbattimento di centinaia di esemplari.  Ma un caso speciale è quello del Senato, dove in termini regolamentari gli animali vanno alla grande (come il famoso «canguro») ma dove il leghista Nunziante Consiglio ha chiesto in pratica lo sterminio delle nutrie. A norma di legge, peraltro. E il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti gli ha dato soddisfazione nell'ambito della procedure delle risposte scritte ad interrogazioni. In più, Consiglio sottolinea il carattere «alloctono» della specie, ossia straniero, rispetto alla fauna italica. E cita i rischi per la circolazione stradale, gli impianti idraulici, nonché per la salute umana.

Il botta e risposta non è il massimo della sintesi, ma offre uno spaccato di come gli uffici legislativi siano in grado di approfondire temi complessi, per quanto non necessariamente in cima alle priorità generali (anche se a Roma, per esempio, dove si vedono cinghiali correre per strada o maiali razzolare tra i cassonetti, i cittadini la pensano diversamente, per non dire del caso di Napoli con la paziente del San Carlo attaccata dalle formiche).  E allora, a palazzo Madama, il senatore leghista ha presentato la lunga interrogazione in cui si ricorda che il decreto legge n.91 del 2014 ha modificato la legge 157 del febbraio 1992 sulle norme «per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio» in modo tale che, sottolinea, «le nutrie, dallo status di fauna selvatica, e quindi protetta, sono transitate allo status di 'specie nocivà, alla stregua di animali infestanti e dannosi».  

Insomma, un downgrading abissale, che ha trasferito la competenza dalle Regioni ai Comuni, ai quali ora spetta «l'utilizzo di tutti gli strumenti sinora impiegati per le specie nocive (non solo per il contenimento, ma anche per l'eliminazione totale di questi animali analogamente a quanto si fa nelle derattizzazioni)». Nota l'esponente del Carroccio: «L'elevata e crescente presenza di questa specie alloctona rappresenta una minaccia e può pregiudicare lo stato di conservazione di specie faunistiche autoctone, tanto che è stata inserita tra le 100 specie invasive più dannose al mondo».
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