Napoli, fuga dai dem: persi 18mila iscritti

Napoli, fuga dai dem: persi 18mila iscritti
di Carlo Porcaro
Sabato 18 Febbraio 2017, 08:38 - Ultimo agg. 08:58
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Il Pd non gode di ottima salute ed è poco attrattivo. Questo si sa, nonostante il segretario nazionale Matteo Renzi tenti strenuamente di risalire la china. Ma i numeri sembrano parlare chiaro. E sono drammatici, inequivocabili, il segnale tangibile di un allontanamento dalla cosiddetta base. A dimostrarlo, appunto, cifre alla mano, è il consigliere regionale campano Antonio Marciano. L’esponente bassoliniano, ora aderente alla corrente «Sinistra è cambiamento» che fa capo al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, ha svelato sul suo profilo facebook i primi numeri del tesseramento in Campania 2016, provincia per provincia. «Come avevo annunciato ieri (l’altro ieri, ndr) ho chiesto alla segreteria regionale del Pd di conoscere i dati sul tesseramento alla data del secondo rilevamento ovvero al 14 febbraio: vi riporto i dati relativi alle singole Federazioni Provinciali», ha premesso sul social network sempre più utilizzato dai politici, del Pd poi non ne parliamo in questa fase con aria di scissione, come luogo di riflessione aperta a tutti.

Il tesseramento ad oggi – ricordiamo che la chiusura ufficiale in tutt’Italia quindi anche in Campania è fissata al 28 febbraio – dice che ad Avellino ce ne sono stati 1.000 di tesserati, a Benevento poco meno vale a dire 986, a Caserta pure 1.000, a Napoli appena 1.980 mentre a Salerno (non a caso città dove regna il governatore Vincenzo De Luca da un ventennio) gli iscriti al Partito Democratico sono stati già 4.676. Numeri che, come detto, paragonati al tesseramento operato nel 2015, parlano da soli in maniera netta: c’è stata un flessione spaventosa e preoccupante per lo stato di salite complessiva di una formazione politica sempre più dilaniata. Gli iscritti un anno fa ad Avellino ammontarono – sempre a quanto riportato su facebook da Marciano - 7.445, a Benevento 4.287, a Caserta leggermente di più ovvero 4.500, a Napoli 20.398 ed infine la metà del capoluogo a Salerno vale a dire 10.667.

Insomma, circa 47mila l’anno scorso mentre – a due settimane appena dalla data ultima per tesserarsi – nel 2016 gli iscritti nella regione Campania non raggiungerebbero i diecimila. A Napoli la flessione è da record: meno 90%. Può essere davvero che in Campania quasi 40mila fan del Pd siano rimasti a casa, anzi senza una casa politica? Si tratta di dati parziali che però segnalano una tendenza? Sono interrogativi che, provocatoriamente, Marciano ha sottinteso alla pubblicazione di numeri che sono un campanello d’allarme per tutte le federazioni. In primavera è già fissato il congresso provinciale del Pd napoletano ma a questo punto da più parti si proverà a cambiare anche l’assetto al regionale al cui vertice c’è il segretario Assunta Tartaglione sostenuta dall’area Casillo e dagli altri renziani della seconda ora. Nei prossimi giorni tutto è destinato a cambiare.

Allo stesso Marciano, sempre su facebook, in molti dirigenti e militanti hanno risposto lamentandosi. Per esempio Alfredo Mazzei ha scritto: «Marciano puoi chiedermi e cortesemente farmi sapere come si fa ad iscriversi al Pd? Io non ci riesco». Un commento indicativo di una serie di difficoltà burocratiche anche per chi frequenta le dinamiche del partito da 30 anni. «Se volete andarvene dal partito, fatelo su basi solide e veriterie. I dati di un tesseramento in itinere non sono né solidi, né veritieri», ha scritto un altro utente scatenando la reazione immediata dello stesso Marciano che ha detto: «Spiacente, resto nel Pd». La guerra è apertissima, l’assemblea di oggi al teatro Vittoria di Roma con Emiliano, Speranza e Rossi dovrebbe chiarire (all’ombra dello slogan «rivoluzione socialista») se la scissione è soltanto uno spettro oppure una reale possibilità.

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