Museo Egizio, Franceschini e Renzi difendono il direttore dagli attacchi di Fratelli d'Italia: «È bravissimo»

Museo Egizio, Franceschini e Renzi difendono il direttore dagli attacchi di Fratelli d'Italia: «È bravissimo»
Lunedì 12 Febbraio 2018, 10:22 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 17:14
4 Minuti di Lettura

«Noi le persone competenti come Cristian Greco, con esperienza internazionale e indipendenti le abbiamo chiamate a dirigere i musei italiani. La destra minaccia di cacciarle perché non ubbidiscono. È proprio vero: il lupo perde il pelo ma non il vizio». Così il ministro della Cultura Dario Franceschini, su Twiter commenta le dichiarazioni degli esponenti di Fratelli d'Italia guidati da Giorgia Meloni che, tornando ad infuocare la polemica sulle iniziative del Museo Egizio di Torino hanno annunciato che, se andranno al governo, interverranno sulla cultura con lo spoyl
system di tutte le nomine ministeriali. 

«Salvini fa come tutti i populisti europei: prende le paure reali dei cittadini e invece di affrontarle le cavalca per prendere qualche voto in più. Non abbiamo niente a che spartire con lui. Un certo elettorato moderato di centrodestra dovrebbe pensarci prima di mettersi in mano a Salvini», ha poi aggiunto più in generale il ministro parlando delle elezioni. 

«Ho dato personalmente ieri sera la mia solidarietà a Christian Greco. Per il resto condivido dalla a alla zeta ciò che scrive il Ministro, bravo Dario», ha scritto scrive su Twitter Matteo Renzi.

«Sono dichiarazioni di inaudita gravità che tradiscono la natura intollerante di costoro; sarebbe bene che i loro alleati in doppiopetto berlusconiano si pronunciassero», ha detto Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte. «In ogni caso - ha aggiunto Chiamparino - per quel che mi riguarda esprimo solidarietà piena ed attiva a Cristian Greco lo difenderemo in tutti i modi e fino in fondo».

«Stiano tranquilli il direttore Greco e gli estensori dell'anacronistico appello: una volta al governo Fratelli d'Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l'appartenenza ideologica», era stata la minacciosa dichiarazione di Fratelli d'Italia contro greco e il blasonato Museo Egizio di Torino, reo di aver lanciato - tra le sue tante iniziative promozionali - un'offerta per le giovani coppie arabe alle quali si offrono due entrate con un solo biglietto.

I toni sembravano essersi placati venerdì con l'incontro tra Meloni e Greco (che aveva offerto alla candidata un libro sul museo e spiegato a lei e ai militanti che la accompagnavano che «il museo è aperto a tutti» e che l'iniziativa per le coppie arabe è solo una delle tante). Poi la nuova bufera dopo che al museo è arrivata una nota di solidarietà dei comitati tecnici scientifici del Mibact, ovvero gli esperti che affiancano il Consiglio superiore dei beni culturali.

Nella lettera, firmata da Mariarosaria Barbera, Letizia Gualandi, Eugenio La Rocca (comitato per l'archeologia), Fabio Donato, Paola Dubini, Pierluigi Sacco, Maria Utili (comitato per i musei e l'economia della cultura) i tecnici del ministero guidato da Dario Franceschini si schierano accanto al museo torinese (che tra l'altro è gestito da una fondazione) e al suo direttore esprimendo «solidarietà e condivisione per le sue scelte culturali aperte e intelligenti». Ma nello stesso tempo stigmatizzano le critiche avanzate da Meloni spiegando che a loro avviso «nessuna scelta culturale debba essere oggetto di strumentalizzazioni e attacchi politici: la medesima formula oggi contestata, forse perché in periodo pre-elettorale - fanno notare- è stata ideata e applicata dallo stesso Museo e senza alcuna contestazione già un anno fa».

Immediata la reazione di Fratelli d'Italia, prima con Bruno Murgia, deputato della commissione cultura, che parla di
«spiacevole intromissione del Mibact», poi con il responsabile nazionale comunicazione di Fratelli d'Italia Federico Mollicone, che interviene a gamba tesa definendo la lettera dei Comitati Mibact «un appello in stile anni di piombo». Poi l'affondo contro il direttore Greco, ma anche contro gli esperti nominati in supporto dei Consiglio superiore dei beni culturali che lo hanno voluto difendere. La politica culturale di Fratelli d'Italia, avverte poi Mollicone, «prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l'appartenenza ideologica».

Sorridente e amichevole, Greco ha sempre risposto alle proteste spiegando: «Lo sconto agli arabi è un gesto di dialogo. Noi siamo aperti a tutti e vogliamo favorire l'inclusione e la diffusione della cultura. Quella per le persone in lingua araba è solo una delle tante iniziative, che tra l'altro dura tre mesi. Stiamo per lanciarne una per gli studenti, forse direte che discriminiamo i quarantenni?». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA