Migranti e sicurezza, duello Lega-Bonafede: sarà scontro in aula

Migranti e sicurezza, duello Lega-Bonafede: sarà scontro in aula
di Marco Conti
Sabato 22 Settembre 2018, 11:30 - Ultimo agg. 13:32
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«Lo voteremo. Poi, tutto è migliorabile: è stato migliorato il mio decreto dignità in Parlamento e allo stesso modo miglioreremo il decreto immigrazione in Parlamento». Dalla Cina con furore. Luigi Di Maio a Pechino indossa i panni di Bruce Lee e rifila un colpo non da poco al decreto sicurezza che a Matteo Salvini sta molto a cuore. Un decreto, e non due come si immaginava alla vigilia, con l'obiettivo di velocizzare l'iter parlamentare e aumentare l'impatto securitario che il ministro dell'Interno intende dare al capitolo immigrazione. Di fatto si tratta del primo provvedimento che il governo di Giuseppe Conte dovrebbe licenziare nel consiglio dei ministri di lunedì dopo il rinvio.
 
Lo slittamento e il weekend dovrebbe servire ad unificare i due provvedimenti, quello sulla sicurezza e quello sull'immigrazione, e a sistemare alcuni passaggi che rischiano di far inciampare l'intero impianto alla prima valutazione della Corte Costituzionale. Al lavoro sono impegnati gli uffici legislativi di palazzo Chigi e dei ministeri dell'Interno e della Giustizia. Proprio dal dicastero di Alfonso Bonafede sono emersi i maggiori dubbi su alcuni punti del provvedimento. Su tutti la possibilità di restringere oltremodo la protezione umanitaria, la possibilità di revoca della cittadinanza e l'estensione dei procedimenti penali che dovrebbero bloccare la procedura di asilo. Un diritto, quest'ultimo, previsto all'articolo 10 e inserito tra i diritti fondamentali della nostra Costituzione.

Il testo è ancora in via di ultimazione e, come ha teorizzato ieri l'altro lo stesso presidente del Consiglio, è possibile che venga cambiato anche durante il consiglio dei ministri di lunedì.

Malgrado Di Maio abbia assicurato a Salvini il varo del decreto nel prossimo consiglio dei ministri, ai grillini il testo continua a piacere molto poco e confidano nella possibilità di correggerlo in aula. Salvini è però al suo primo appuntamento parlamentare con un suo testo e sembra disposto a concedere poco all'alleato.

Il testo, una cinquantina di articoli in tutto, imprime una decisa stretta sull'asilo, eliminando la protezione umanitaria (permessi speciali per ragioni di salute, calamità naturali e meriti civili) ed ampliando il numero di reati che portano alla revoca del permesso di rifugiati (violenza sessuale, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, traffico di droga). Prevista inoltre l'esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso contro il diniego della protezione è dichiarato improcedibile o inammissibile. Inoltre per facilitare le espulsioni degli irregolari ci sarà il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri per i rimpatri (da 3 a 6 mesi), nonchè procedure più veloci per costruire nuovi Centri. Stretta anche sulla cittadinanza, ed è uno dei punti costituzionalmente più controversi: verrà revocata per reati con finalità di terrorismo e c'è il raddoppio dei tempi (da 2 a 4 anni) per la concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza. Ieri sera, intanto, due manifestanti che avevano partecipato a Bari al corteo antirazzista «Mai con Salvini» sono stati aggrediti e feriti dopo la manifestazione da un gruppo di militanti di Casapound. Il corteo si era concluso da poco, quando alcuni manifestanti sono passati davanti la sede di Casapound da dove sarebbe partita l'aggressione.
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