Equitalia, Salvini: «Chiudere le cartelle esattoriali sotto i 100mila euro»

Equitalia, Salvini: «Chiudere le cartelle esattoriali sotto i 100mila euro»
Equitalia, Salvini: «Chiudere le cartelle esattoriali sotto i 100mila euro»
Mercoledì 20 Giugno 2018, 11:30 - Ultimo agg. 22 Giugno, 08:28
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«Onore alla Finanza», che ha scovato 13 mila evasori totali e 1.000 grandi evasori che hanno sottratto alle casse dello Stato 2,3 miliardi di euro, ma ora tocca al governo «ridurre le tasse e semplificare il sistema fiscale». È di nuovo il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a rubare la scena al 244/o anniversario dalla fondazione della GdF, annunciando ufficialmente che la pace tra fisco e contribuenti permetterà di rottamare tutte le cartelle sotto i 100.000 euro. 

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L'obiettivo, ha spiegato ancora una volta il leader della Lega, è quello di «liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse». Parole cui ha fatto eco il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, anche in questo caso però con toni e approcci più pacati e tanto prudenti da arrivare ad invocare una certa continuità di azione con gli interventi del passato. La pressione fiscale, ha spiegato il titolare di Via XX Settembre, è effettivamente ancora alta, pari al 42,5% del Pil, come è alta l'evasione, quantificata in 110 miliardi di euro. La riduzione della prima passa per la lotta alla seconda, «nella consapevolezza che solo da un contrasto efficace dell'illegalità possono derivare maggiori risorse per ridurre la pressione fiscale sui fattori produttivi» e sostenere la crescita dell'economia.


 



Dopo la crisi economica che ha fatto perdere competitività al Paese a ha contribuito alla diffusione di una certa «disaffezione» per la legalità, il contesto economico, fiscale e amministrativo che il governo si trova davanti è «poco favorevole» all'attività di impresa. I procedimenti amministrativi sono troppo lunghi, così come i processi civili, la normale concorrenza viene distorta da corruzione e criminalità, gli investimenti stentano e il fisco, come è oggi, pesa.

L'obiettivo è dunque quello di rendere la vita più semplice ai contribuenti, a partire dai 4,1 milioni di microimprese attive nel nostro Paese. Un cambiamento nei rapporti tra amministrazione finanziaria e contribuente, è stato sollecitato anche da comandante generale della Gdf, Giorgio Toschi, che punta ad «un approccio fondato sulla semplificazione fiscale, sulla buona fede e sulla cooperazione tra le parti, riducendo al minimo, dove possibile, l'invasività dei controlli».

Insomma si punta ad un un approccio «teso ad eliminare le misure che penalizzano i cittadini onesti». Negli ultimi 17 mesi di attività, la Guardia di Finanza ha scoperto irregolarità sull' aggiudicazione del 40% delle gare d'appalto, per un valore di 2,9 miliardi, ha individuato 8.400 le persone responsabili di un danno erariale, per un ammontare di 5 miliardi di euro, ha sequestrato 264 milioni di articoli contraffatti e ha confiscato e rimesso nelle casse dello Stato 1,3 miliardi nascosti al fisco da mille grandi evasori.

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